Latiano, muore Tanzarella padre delle "sale" in Puglia La camera ardente in teatro
di Franco Giuliano
LATIANO - Se un giorno un altro regista dovesse raccontare (come fece Tornatore nel suo Cinema Paradiso) la lotta per la sopravvivenza delle sale cinematografiche di provincia, sopraffatte dalle super lussuose multisale in 3d non potrà non ricordarsi di Giuseppe Tanzarella, morto ieri (dopo una breve malattia) a 84 anni, uno degli ultimi protagonisti per quasi sessanta anni della "diffusione" della cultura, cinematografica prima e teatrale poi, in una regione povera e contadina dove, il cinema ha rappresentato nel Dopoguerra l'unica visione fantastica del mondo.
«Se la Puglia è diventata oggi una delle location più ambite del cinema italiano - dice Carmelo Grassi, presidente del Teatro pubblico pugliese - in parte un merito lo si deve anche a Tanzarella che alla diffusione della cultura teatrale e cinematografica ha dedicato tutta la vita in una realtà difficile per la cultura in generale».
«Tanzarella - aggiunge Grassi - così come anche mio padre e pochissimi altri in Puglia apparteneva ad generazione che purtroppo è in estinzione e che ancora oggi continuavano ad avere la forza per battersi affinchè il cinema continuasse ad essere strumento di aggregazione culturale di qualità, soprattutto nei piccoli centri».
Il legame con il cinema e più in generale con tutto ciò che era spettacolo, che ha fatto di Tanzarella il vero protagonista della cultura a Latiano.
«Nonostante la sua età - aggiunge Grassi - il professore voleva essere sempre presente, sia che si proiettasse un film nel suo cinema, sia che si tenesse una rappresnetazione teatrale nel suo "Olmi". Il cinema era la sua vita. Per questo il suo paese, Latiano, gli ha dedicato un onore come a pochi viene concesso nel campo dello spettacolo: la camera ardente allestita domani proprio nel suo teatro Olmi, uno dei cine-teatri di provincia più antichi della Regione».
«Un onore - conclude Grassi - che mai fino a questo momento era stato concesso ad altri gestori o uomini di spettacolo, almeno in Puglia". Più che una impresa economica, quella di Tanzarella per il cinema, era una passione, che soprattutto in un piccolo paese contadino del Sud dove Tanzarella aveva costruito (letteralmente) non uno ma due sale (una per il teatro) del paese, valeva una vita».
Tanto che a Latiano una delle due sale cinematografiche in funzione fino a pochi anni fa (prima della concorrenza delle multisale) continua ancora oggi a chiamarsi con il suo nome: Cinema Tanzarella, appunto.
Il funerale del «professore Tanzarella» che era anche cavaliere del Lavoro, andrà «in scena oggi», (alle 17) proprio nel suo Teatro Olmi.
LATIANO - Se un giorno un altro regista dovesse raccontare (come fece Tornatore nel suo Cinema Paradiso) la lotta per la sopravvivenza delle sale cinematografiche di provincia, sopraffatte dalle super lussuose multisale in 3d non potrà non ricordarsi di Giuseppe Tanzarella, morto ieri (dopo una breve malattia) a 84 anni, uno degli ultimi protagonisti per quasi sessanta anni della "diffusione" della cultura, cinematografica prima e teatrale poi, in una regione povera e contadina dove, il cinema ha rappresentato nel Dopoguerra l'unica visione fantastica del mondo.
«Se la Puglia è diventata oggi una delle location più ambite del cinema italiano - dice Carmelo Grassi, presidente del Teatro pubblico pugliese - in parte un merito lo si deve anche a Tanzarella che alla diffusione della cultura teatrale e cinematografica ha dedicato tutta la vita in una realtà difficile per la cultura in generale».
«Tanzarella - aggiunge Grassi - così come anche mio padre e pochissimi altri in Puglia apparteneva ad generazione che purtroppo è in estinzione e che ancora oggi continuavano ad avere la forza per battersi affinchè il cinema continuasse ad essere strumento di aggregazione culturale di qualità, soprattutto nei piccoli centri».
Il legame con il cinema e più in generale con tutto ciò che era spettacolo, che ha fatto di Tanzarella il vero protagonista della cultura a Latiano.
«Nonostante la sua età - aggiunge Grassi - il professore voleva essere sempre presente, sia che si proiettasse un film nel suo cinema, sia che si tenesse una rappresnetazione teatrale nel suo "Olmi". Il cinema era la sua vita. Per questo il suo paese, Latiano, gli ha dedicato un onore come a pochi viene concesso nel campo dello spettacolo: la camera ardente allestita domani proprio nel suo teatro Olmi, uno dei cine-teatri di provincia più antichi della Regione».
«Un onore - conclude Grassi - che mai fino a questo momento era stato concesso ad altri gestori o uomini di spettacolo, almeno in Puglia". Più che una impresa economica, quella di Tanzarella per il cinema, era una passione, che soprattutto in un piccolo paese contadino del Sud dove Tanzarella aveva costruito (letteralmente) non uno ma due sale (una per il teatro) del paese, valeva una vita».
Tanto che a Latiano una delle due sale cinematografiche in funzione fino a pochi anni fa (prima della concorrenza delle multisale) continua ancora oggi a chiamarsi con il suo nome: Cinema Tanzarella, appunto.
Il funerale del «professore Tanzarella» che era anche cavaliere del Lavoro, andrà «in scena oggi», (alle 17) proprio nel suo Teatro Olmi.