politica
Regione, il bilancio andrà in Aula a novembre per evitare che nel 2026 si blocchi tutto
L'iniziativa dell'assessore Amati: «Dopo le elezioni non ci sarà tempo per approvare la manovra nei termini previsti dalla legge»
L’ipotesi (ormai sempre più concreta) che si vada al voto il 23 novembre rende altrettanto concreta la possibilità che la Regione Puglia non abbia il tempo materiale di approvare la legge di bilancio 2026, con conseguenze gravi sul fronte della spesa. Ed è per questo che stamattina l’assessore Fabiano Amati potrebbe cominciare a lavorare sul disegno di legge del previsionale. Sarebbe a tutti gli effetti l’ultimo atto «politico» della giunta uscente.
L’idea ha un suo fondamento tecnico ed infatti è stata accolta positivamente. Se le Regioni non approvano la manovra nel termine del 31 dicembre, scatta la gestione provvisoria che consente soltanto (previa legge apposita) le spese indispensabili al funzionamento dell’ente: gli stipendi e i pagamenti obbligatori. Un danno grave, che ingesserebbe l’amministrazione - in maniera incolpevole - per almeno sei mesi, impedendo ad esempio di erogare il cofinanziamento dei fondi comunitari e quindi (ad esempio) il pagamento dei sostegni alle imprese.
L’idea di Amati è predisporre un bilancio tecnico che limiti gli emendamenti di spesa in un perimetro di ragionevolezza e comunque lasciando a chi verrà la possibilità di tornare indietro. L’attuale Consiglio deve in ogni caso approvare (va fatto entro il 30 novembre) la manovra di assestamento, che a questo punto potrebbe essere contestuale al bilancio 2026. Tanto più che esiste la necessità - sempre guardando in prospettiva al 2026 - di mettere da parte un «tesoretto» per coprire il deficit sanitario 2025 ed evitare così che la prossima giunta sia costretta ad aumentare l’addizionale Irpef, come accaduto in Emilia Romagna dopo l’elezione del nuovo governatore.
L’operazione bilancio anticipato porta ovviamente con sé il rischio che il provvedimento diventi l’assalto a Fort Apache da parte dei consiglieri uscenti, non solo e non tanto per le «mance» quanto per le norme varie ed eventuali. Su questo sarà necessario un confronto con la maggioranza o con quello che ne resta: ai singoli consiglieri verrà lasciato un ambito di discrezionalità che, però, dovrà tenere conto della contingenza straordinaria. Anche perché è già chiaro che molti dei disegni di legge depositati e predisposti negli ultimi mesi sono destinati all’oblio, non essendoci più i numeri né il tempo (un esempio per tutti: la nuova legge quadro sulla cultura, fulgido esempio di fumo negli occhi). C’è dunque la possibilità che qualcuno provi a salvare le proprie proposte ripresentandole come emendamenti al bilancio, complicando il percorso di approvazione della legge. Ieri è stato siglato il protocollo d’intesa con il ministero della Salute per l’utilizzo dei fondi per l’edilizia sanitaria ex articolo 20. Il valore complessivo è di 424 milioni, di cui 60 per Foggia e 340 per Andria. Il 5% del finanziamento (21,2 milioni) dovrà essere garantito con fondi propri della Regione. La disponibilità dei fondi permette l’avvio delle procedure di appalto.