Bari in corsa per avere un carcere galleggiante

BARI - Potrebbe essere destinata anche a Bari una delle carceri galleggianti, una decina in tutta Italia, che dovrebbero essere realizzate a cura di Fincantieri. Su richiesta dell’amministrazione penitenziaria, l’azienda ha sviluppato un progetto di massima, che prevede la realizzazione su un’unica isola (da ormeggiare in aree portuali e banchine dimesse) di 320 celle da 14 mq (più 2 mq di bagno) ciascuna, per dare alloggio a un totale di 640 detenuti. 

Ha una lunghezza di 126 m, una larghezza di 33 m e un’altezza di 34,8 m, dimensioni che possono variare in virtù della modularità del progetto. Le aree accessorie per detenuti (aule didattiche, laboratori, officine) si dispongono su una superficie di 5.000 mq, ai quali si aggiungono i 3.900 mq di uffici, aree colloqui, infermeria, sala polifunzionale e direzione; 2.700 mq sono di aree esterne. 

La cubatura è di 83.000 mc e la stazza lorda indicativa di 24.800 gt. Isole dal costo di circa 90 milioni di euro ciascuna che potrebbero essere realizzate in 24 mesi. 

“Nel piano carceri presentato a gennaio a Roma alle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria – fa sapere Domenico Mastrulli, vicesegretario generale nazionale dell’Osapp, l’organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria – si ipotizzava la costruzione di diverse strutture penitenziarie, tra cui la possibilità di approvare il progetto di Fincantieri. E la conferma potrebbe giungere a giugno. Carceri che ospiterebbero circa un migliaio di dipendenti, tra agenti di polizia penitenziaria e comparto amministrativo”.
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