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Saldi estivi, anche in Puglia dal 5 luglio partono gli sconti di stagione: ecco le regole dello shopping

Secondo Adiconsum la maggiore richiesta riguarderà calzature, abbigliamento e accessori per 45% e la a media di spesa stimata per famiglia «si attesta tra i 220 e i 250 euro»

I saldi estivi, come previsto dal regolamento regionale, decorrono dal primo sabato del mese di luglio e terminano il 15 settembre. Pertanto, per la stagione estiva, la decorrenza in Puglia è fissata al 5 luglio 2025, con il divieto – già in vigore – di effettuare sconti nei 15 giorni precedenti l’avvio ufficiale. Adiconsum Puglia (Associazione in difesa dei consumatori della CISL) mette in guardia: «Attenzione alle regole e alle modalità commerciali previste dalla legge».

Di seguito si ricordano le regole previste per  le vendite dei saldi a tutela sia del consumatore sia degli esercenti:

  • l’esercente che intenda effettuare una “fine stagione” o “saldi” deve darne comunicazione al SUAP (scrivendo a mezzo pec all’indirizzo suap.comunebari@pec.rupar.puglia.it), almeno 5 giorni prima, indicando i prodotti oggetto della vendita, la sede dell’esercizio e le modalità di separazione dei prodotti offerti in vendita di fine stagione da tutti gli altri;
  • i prodotti a saldo sono quelli a carattere stagionale o di moda, suscettibili di deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo (ad esempio generi di vestiario e abbigliamento in genere, accessori d’abbigliamento e biancheria intima, calzature, pelletterie, articoli di valigeria e da viaggio, articoli sportivi);
  • durante le vendite di “fine stagione” o “saldi” è vietato il riferimento a vendite fallimentari, aste, vendite giudiziarie, giochi a premio nonché la vendita con il sistema del pubblico incanto;
  • per tutte le merci offerte in saldo è fatto obbligo all’esercente di esporre i cartellini originari di vendita, la percentuale di sconto applicata e il prezzo al saldo;
  • i prezzi pubblicizzati devono essere praticati nei confronti di qualsiasi compratore, senza limitazioni e senza abbinamento di vendita, fino all’esaurimento delle scorte;
  • l’esaurimento delle scorte deve essere portato a conoscenza del pubblico con avviso ben visibile dall’esterno del locale di vendita, con le stesse forme e rilievo grafico adoperato per evidenziare la presenza di vendita straordinaria nel locale;
  • nel medesimo esercizio non è consentito effettuare contemporaneamente forme diverse di vendite straordinarie (ad esempio saldi e vendite di liquidazione);
  • le merci offerte a saldo devono essere separate in modo chiaro e inequivocabile da quelle che eventualmente siano contemporaneamente poste in vendita alle condizioni normali che, nel caso tale separazione non fosse possibile, non possono essere poste in vendita.

Quanto alle scelte dei consumatori Emilio Di Conza, presidente dell’Adiconsum Puglia, associazione in difesa dei consumatori della Cisl, spiega: «la maggiore richiesta riguarderà calzature, abbigliamento e accessori per 45%; elettronica e tecnologia per il 20%; casa e arredamento per il 15%; bellezza e benessere 10%; ristorazione ed eventi cura della persona 10%».
La media di spesa stimata per famiglia «si attesta tra i 220 e i 250 euro, condizionata dalle vacanze - continua -, che riguarderà circa l’81% delle famiglie e avranno un costo medio a famiglia tra i 1.150 e i 1.450 euro». «Circa due terzi delle famiglie - evidenzia ancora - utilizzerà il periodo dei saldi per acquisti rimandati e di capi più costosi. Ma un terzo non li utilizzerà per motivi economici».

L’associazione rileva inoltre che «dei cittadini che utilizzeranno i saldi per gli acquisti, il 36% sono preoccupati dei "falsi saldi" e chiedono un maggior controllo degli organi preposti. Inoltre il 60% dei cittadini di età 18-35 anni si fida solo dei negozi di determinati marchi e di merce conosciuta per qualità e prezzo». In aumento l’e-commerce del 9% circa rispetto allo scorso anno, soprattutto tra i giovani che riescono meglio a districarsi da un sito all’altro».

OCCHIO AGLI ACQUISTI

Verifica dei prezzi almeno una settimana prima dell’inizio ufficiale dei saldi; attenzione ai saldi con percentuali troppo elevate; diffidare degli importi scritti col pennarello senza indicazione del prezzo originale; se il negoziante non permette di provare i capi, acquistare solo se sicuro della scelta».

L’Adiconsum ribadisce che «se il negoziante non vuole cambiare il capo difettoso o se non vuole acconsentire all’uso di bancomat o carta di credito, asserendo che in periodo di saldi non è tenuto ad accettarli, segnalare il comportamento alla polizia municipale e alla sede territoriale Adiconsum più vicina»

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