lo scenario
L’indagine su Delli Noci, il «golden boy» del Salento crea problemi a Decaro e alla lista Con
Dopo i ballottaggi il centrosinistra dovrà sciogliere il nodo delle candidature: la coalizione ha già perso un gran numero di portatori di voti
La disavventura giudiziaria dell’assessore regionale e leader della lista Con Alessandro Delli Noci avrà un impatto nelle dinamiche del centrosinistra verso le regionali e potrebbe anche cambiare la tempistica del lancio del dem Antonio Decaro come aspirante governatore.
La convocazione di un tavolo progressista per le Regionali è stata rimandata a dopo i ballottaggi, ma ormai non è più procrastinabile. Nell’iter che aveva presentato il segretario regionale del Pd Domenico De Santis, dopo il lavoro con i tavoli tematici del partito, si doveva passare alla formulazione dell’indicazione del candidato presidente per la successione di Michele Emiliano. «Il Pd farà la sua proposta e se Decaro sarà disponibile il partito lo proporrà come candidato unitario alle altre forze», sentenziò tempo fa De Santis. Il prescelto, stante la libertà di accettare o meno la proposta, è Decaro, ma il sentiero politico della coalizione appare più accidentato rispetto a qualche mese fa.
Il perimetro dell’alleanza L’ex sindaco di Bari ha un consenso personale trasversale che supera il recinto di partiti e listarelle, ma rispetto all’ampiezza della «coalizione dei pugliesi» allestita da Emiliano, potrebbero mancare una serie di tasselli. Vediamoli. Non ci sarà la lista Senso civico, vicina all’ex assessore Alfonsino Pisicchio (travolto da un'inchiesta giudiziaria): nel 2020 sfiorò il 4%. È tornato nel centrodestra l’ex sottosegretario Massimo Cassano, che animò insieme all’assessore Gianni Stea la lista dei Popolari. Guarda a destra anche la rete «Direzione futuro» del sindaco di Nardò Pippi Mellone, che candidò un suo assessore con Emiliano, raccogliendo alcune migliaia di preferenze...
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