L'intervista

«La Xylella? Un flagello per il territorio, ma adesso scoviamo i responsabili», parla il presidente della commissione regionale Di Cuia

Mimmo Mazza

Retroscena di un’emergenza: «Noi abbiamo un compito ed è quello di “unire i punti” e definire ciò che è accaduto in questi anni»

«Danni incalcolabili alle nostre produzioni e un paesaggio che ha cambiato volto: la Xylella è uno degli eventi più catastrofici per la Puglia del nostro tempo e restituire un quadro di verità ai cittadini è un imperativo categorico. Se qualcuno ha sbagliato, lo verificheremo». È intenzionato a passare al setaccio tutti gli atti più rilevanti di questi anni, il consigliere regionale di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia, eletto presidente della Commissione di indagine per accertare eventuali responsabilità amministrative nell’attività di contenimento della Xylella fastidiosa. Assieme a Di Cuia, sono componenti i consiglieri Vincenzo Di Gregorio e Gianfranco De Blasi (vicepresidenti), Tommaso Scatigna (segretario) e Fabiano Amati, Maurizio Bruno, Paolo Campo, Cristian Casili, Alessandro Leoci e Antonio Tutolo. 

Di Cuia, sulla Xylella, negli anni, c’è stato un forte scontro politico.

«Questa Commissione, per come la interpreto io, rappresenta la vittoria della scienza su teorie fantasiose che hanno trovato incredibilmente spazio nella vicenda e che non potevano non innescare una fortissima polemica. Io non ero ancora in Consiglio regionale, ma ho seguito la questione con stupore e incredulità. Mentre c’era (e c’è) un batterio che devastava il nostro paesaggio ulivetato, qualcuno proponeva metodi folkloristici, da credenza popolare e scaramanzia, per frenare la sua corsa. Come poteva non scatenarsi l’inferno di polemiche?»

Qui veniamo, dunque, all’oggetto della Commissione. Indagare su eventuali responsabilità amministrative. Ce ne sono state? Che idea si è fatto?

«Da avvocato, mi piace parlare con le carte e, quindi, preferisco non esprimermi prima dell’avvio dei lavori. Certo è che avremo molto da fare e all’orizzonte potrebbero intravedersi alcune responsabilità politiche: se tutto fosse stato ineccepibile, non si sarebbe creata la necessità di istituire una Commissione ad hoc. Resta, però, un dato da chiarire: c’è qualcuno che, anziché affidarsi totalmente al mondo scientifico, ha prestato il fianco (sia pure solo per un secondo) a santoni o negazionisti e noi dobbiamo capire se ciò abbia ritardato l’azione di contrasto al batterio e di distruzione della popolazione dell’insetto vettore. È’ evidente che quando si parla di Xylella il tempo sia un elemento essenziale e perderlo può aver agevolato l’acuirsi dell’emergenza».

Non si tratta di un compito facile. Quale ordine di lavori ha tracciato?

«Noi abbiamo un compito ed è quello di “unire i punti” e definire ciò che è accaduto in questi anni. Lo dobbiamo fare con le carte, con gli atti amministrativi adottati o non applicati, omessi o che hanno avuto seguito solo in parte. Saranno gli atti a guidarci nella ricostruzione della vicenda e alla fine faremo una sintesi. Tutti hanno fatto bene il loro dovere o qualcuno ha sbagliato? Con l’istituzione della Commissione, la legge ci impone di rispondere a questa domanda».

Parliamo di anni di carte da leggere. Da dove partirete?

«Innanzitutto, convocheremo l’Osservatorio fitosanitario regionale per il suo rapporto istruttorio che sintetizza tutti i provvedimenti più significativi. Sarà una base importante da cui partire. Vogliamo i numeri e i dettagli. Poi, passeremo al report preciso di tutte le risorse stanziate in questi anni (da governo e regione) e di quanto è stato speso e per cosa. Abbiamo a disposizione lo strumento delle audizioni e lo utilizzeremo per ottenere più informazioni possibili».

L’attività di questa Commissione potrebbe non entusiasmare la maggioranza di centrosinistra…

«Questo non è un nostro problema e non è un problema dei cittadini. Tuttavia, non ci muoveremo con il “pregiudizio” delle opposizioni, ma con senso di responsabilità e garbo istituzionale. Non strumentalizzeremo i lavori dell’organismo, ma non faremo sconti a nessuno».

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