l’incontro slitta al 19

Regione, Amati scavalca Piemontese e convoca i direttori delle Asl: spesa fuori controllo, i pugliesi rischiano nuove tasse

Massimiliano Scagliarini

La lite sulla sanità, nervi tesi tra i due assessori. Interviene Emiliano che non revoca la riunione ma la rinvia di due settimane: voglio esserci anche io

BARI - Una riunione dei direttori generali delle Asl per fare il punto sul deficit sanitario e istituire un tavolo di monitoraggio della spesa. A convocarla, ieri per venerdì, è stato l’assessore al Bilancio, Fabiano Amati, che ha scritto direttamente ai manager mettendo in copia il titolare della cattedra, cioè l’assessore alla Salute Raffaele Piemontese, e il presidente Michele Emiliano. Un’iniziativa che ha scatenato un putiferio.

Ci sono state ore difficili, con la lettera di convocazione firmata da Amati e dal capo dipartimento Lino Albanese che girava vorticosamente su Whatsapp, e i direttori generali delle Asl (notoriamente tutti coraggiosissimi) che si chiedevano l’un l’altro «ma tu vuoi andare?». Fino a quando, alle quattro del pomeriggio, una nota del capo di gabinetto Giuseppe Catalano informava tutti che la riunione del 7 era stata rinviata, ma non annullata: si terrà il 19 alla presenza del governatore Michele Emiliano, dei due assessori e dei dirigenti. «Si è grati, sin d’ora - conclude la nota -, per l’indispensabile collaborazione dei direttori generali delle Aziende e degli Ircss».

L’iniziativa di Amati ha ovviamente destato molta curiosità, essendo stata letta da qualcuno come una prova di forza. Amati è in giunta regionale in nome e per conto di Antonio Decaro, che potrebbe essere il successore di Emiliano e che certo non gradirebbe andare a votare (a ottobre?) con la sanità commissariata per deficit eccessivo. Nella lettera Amati dice infatti che «il ripiano dei deficit sanitari, da effettuarsi con risorse del bilancio autonomo regionale, rappresenta un’evenienza di particolare criticità nella limitatezza delle risorse disponibili». Questo perché, «stante il progressivo assottigliamento delle risorse mobilitabili» nel bilancio autonomo e il contributo alla finanza pubblica chiesto anche quest’anno dal governo alle Regioni, l’unica possibilità di coprire il deficit sarebbe «la denegata attivazione della leva fiscale». Il fatto che Emiliano non abbia sconfessato l’iniziativa (secondo qualcuno Amati ne avrebbe ottenuto l’assenso preventivo) conferma però che il tema sul tavolo è delicato.

Nel 2024 le Asl potrebbero infatti aver bruciato circa 100 milioni: la cifra precisa si saprà a fine mese, con i dati del quarto e ultimo trimestre. Se anche il 2025 confermasse questo trend, la Regione sarebbe insomma costretta ad aumentare le addizionali Irpef: cosa che in Puglia non accade da vent’anni e che certo non sarebbe saggio decidere nell’anno elettorale. E resta il fatto che il contributo chiesto alla Puglia nell’ambito della manovra di bilancio statale, che nel 2023 era di 14 milioni, quest’anno è salito a 48 milioni: per la Regione significa avere meno possibilità di intervenire in caso di «buchi» prodotti dalle Asl.

A sera Piemontese ha escluso l’incidente diplomatico, spiegando di non aver mosso foglia limitandosi a osservare gli eventi fino all’intervento del professor Catalano. Con il collega Amati, insomma, non c’è stato ingaggio diretto. Una lite in questa fase, in un momento in cui la maggioranza è in agitazione perché pensa alle candidature, non conviene a nessuno.

Anche perché in poche settimane Emiliano (che rientrerà a Bari domani) deve decidere partite importantissime, a partire proprio dalle Asl che da qui a maggio vedranno la scadenza di sei direttori generali. L’idea che circola al momento è che i direttori in scadenza possano essere nominati commissari in attesa delle procedure di rinnovo. È un’idea, appunto, ma non risolve tutto. Perché (ad esempio) Gregorio Colacicco della Asl di Taranto è sulla soglia della pensione, mentre Tommaso Stallone dell’Irccs di Castellana Grotte ha esaurito il secondo mandato e dunque dovrà in ogni caso essere avvicendato. La scelta, qualunque sia, lascerà sul campo molti scontenti.

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