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La ministra Bernini «benedice» il Patto fra i 5 Atenei pugliesi

Così si colma il divario tra l’offerta di competenze e la domanda delle imprese

BARI - Colmare il divario tra l’offerta di competenze sul territorio e la domanda di profili professionali richiesti dal sistema economico per affrontare le transizioni digitali. È questo l’obiettivo del «Patto territoriale-Sistema universitario pugliese» in cui sono coinvolti i cinque Atenei della Puglia. L’avvio dell’iniziativa è stata presentata ieri mattina a Lecce alla presenza, tra gli altri, della ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, intervenuta in video conferenza; e del presidente Anvur, Antonio Felice Auricchio.

«Dobbiamo dare una consistenza permanente al canale di comunicazione da e per le Università, le imprese e tutti i soggetti che agiscono a livello territoriale, in coordinamento con il governo nazionale», ha detto la ministra Bernini. «L’unico modo per dare un boost (una spinta; ndr) di innovazione all’Università, intesa come sistema e come singola realtà territoriale - ha aggiunto - è seguire i bisogni dei territori e delle forze sociali, produttive e del terzo settore che creano comunità. L’Università ha abbattuto tutti i muri e vive nella realtà in cui si colloca e dovrà aprirsi ancora di più. Occorre fare sistema e insieme si fa la formazione del futuro».

Al centro del patto ci sono l’unità di intenti che accomuna i cinque atenei della regione, e lo spirito del patto che vede le università unite nel raggiungimento degli obiettivi comuni, quali il rafforzamento del legame con il territorio e con le imprese, il potenziamento dell’attrattività, l’internazionalizzazione e il sostegno all’imprenditorialità. Le attività che nasceranno dal progetto saranno indirizzate alla formazione di due macro tipologie di profili, sviluppando soluzioni per i mercati Ict (Tecnologie per l’informazione e le comunicazioni) e per sostenere le organizzazioni che stanno affrontando una transizione digitale.

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