La buona sanità
Lo screening neonatale in Puglia funziona: diagnosticato settimo caso di Sma
La patologia è stata rilevata in un bimbo di tre giorni che ora, potrà essere sottoposto alla terapia per evitare che la malattia si sviluppi
BARI - Lo screening neonatale identifica sul nascere un caso di Sma: il settimo in Puglia grazie al nuovo sistema di diagnostica.
Lo ha annunciato il commissario regionale di Azione, Fabiano Amati. La patologia è stata rilevata in un bimbo di appena tre giorni che ora, però, potrà essere sottoposto subito alla terapia per evitare che la malattia si sviluppi.
«Anche per questo bambino - spiega Amati - sarà disposta immediatamente la terapia, la cui efficacia è maggiormente raggiungibile in fase asintomatica. Ad oggi, ossia da quando è cominciato lo screening obbligatorio, sono stati esaminati tutti i 51.595 bambini nati in Puglia e, oltre i 7 casi individuati, nessun altro bambino ha ricevuto la diagnosi in fase sintomatica. Questo significa che la rete dello screening obbligatorio è a maglie fittissime e non sfugge nessuno».
Fin qui le buone notizie. Le brutte, invece, quali sono? «Ce n'è una non solo brutta ma tragica - dice Amati - in molte regioni italiane lo screening obbligatorio non si fa e molti bambini non possono essere salvati dalla Sma, nonostante si disponga delle terapie. Più tragico di così non si può».
Ad oggi i sei bambini ai quali è stata diagnosticata la Sma, e che sono stati sottoposti a terapia, non hanno manifestato i segni della malattia e la loro crescita è stata coerente con l’età.