L'appello

Dall'aeroporto di Tel Aviv la tensione dei salentini bloccati: rientrati con un aereo militare

Dopo la paura e le immagini sui social, finalmente il ritorno a casa per il gruppo di pugliesi

Dal web sale la tensione e la preoccupazione di tanti italiani, bloccati nell'aeroporto di Tel Aviv, in attesa della partenza di voli che li possano riportare in Italia. Tra i tanti, si leva l'appello anche di un gruppo di pugliesi che arrivano dal Salento. E si chiedono perché altri Paesi come la Polonia stanno rimpatriando i propri connazionali ma pare che non accada lo stesso per l'Italia. Ma per fortuna è arrivata una buona notizia, perché i quattro salentini sono partiti con un aereo militare questa mattina alle 5 con scalo a Milano.

LE DICHIARAZIONI DI IERI

«Ci sentiamo abbandonati, l’Italia venga a prenderci con un volo di Stato come pare stia facendo la Polonia. Qui la situazione è terribile, con le bombe sulle nostre teste». A parlare è il pugliese Giuseppe Migali dall’aeroporto di Tel Aviv, città in cui era in vacanza con altri tre italiani quando è scoppiata la guerra.
«Siamo in aeroporto ma stiamo andando via - spiega - l'ammassarsi di gente è inverosimile, ci saranno più di tremila persone nelle vaie hall dell’aeroporto. La situazione non è pericolosa, di più. Qui in aeroporto potrebbe entrare un pazzo a fare un disastro. I controlli per entrare non in aeroporto non li fanno».

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