La situazione

Sangue, in Puglia donazioni a rilento: manca personale per i prelievi

Gianpaolo Balsamo

Il bilancio dell’estate: donatori in crescita ma scarseggia la raccolta di plasma. Briola (Avis): più medici e infermieri per la stabilità del sistema

«Dove la carenza di personale sanitario è maggiore si riducono le donazioni di sangue». A denunciarlo è Gianpietro Briola, presidente di Avis nazionale, la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana che, grazie ai suoi associati (sono 1 milione 300 mila nelle 3.300 sede sparse in tutta Italia), riesce a garantire circa il 70% del fabbisogno nazionale di sangue.

In Puglia come in altre regioni, questa difficoltà a raccogliere il prezioso tessuto liquido è più evidente nonostante lo scorso anno le donazioni siano state oltre 76mila e i soci donatori Avis nelle 129 strutture più di 55mila. Il presidente regionale pugliese è Raffaele Romeo dallo scorso giugno 2021. In Basilicata, invece, le donazioni di sangue sono state poco meno di 19mila così come i donatosi distribuiti nelle 113 sedi Avis regionali. La presidente di Avis Regionale Basilicata è Sara De Feudis.

«Il numero dei donatori, come confermato sia dai dati associativi che da quelli del Centro nazionale sangue - secondo il presidente Gianpietro Briola - è in aumento, mentre è in calo quello delle donazioni: ecco quindi che il tema dell’incremento del personale sanitario è quantomai centrale per la stabilità dell’intero sistema».

Presidente, a livello nazionale si può parlare di emergenza sangue?

«No, assolutamente. Questa estate non abbiamo notato carenze particolari e, rispetto allo scorso anno, siamo soddisfatti per come è andata la raccolta di sangue intero e soprattutto del plasma (+3,5%), una risorsa non replicabile in laboratorio e che si ottiene soltanto grazie alla solidarietà dei donatori. Certo, siamo ancora distanti dal raggiungimento dell’autosufficienza di farmaci plasma-derivati e per questo il nostro Paese è ancora costretto a importare dall’estero circa il 25% delle scorte di questi medicinali impiegati nella cura di numerose patologie».

Anche in Puglia c’è stato un incremento del 2% rispetto all’anno prima, ma rispetto alla media nazionale siamo indietro. La Puglia raccoglie 14.3 chilogrammi di plasma ogni mille abitanti, l’obiettivo del 2023 è di conferirne 52mila chilogrammi.

Come stanno procedendo le donazioni quest’anno?

«Come detto, sino ad oggi abbiamo avuto un incremento sensibile delle donazioni rispetto allo stesso periodo del 2022, quando abbiamo scontato la paura del Covid-19. Nonostante ciò, non siamo ancora tornati ai livelli pre pandemici, però contiamo entro la fine dell’anno di raggiungere i risultati storici del 2019. È necessario puntare sui giovani e sui nuovi donatori».

Come Avis sta puntando sui giovani?

«Il coinvolgimento dei giovani è testimoniato anche dagli ottimi risultati che abbiamo ottenuto con il progetto Rise, grazie al quale siamo potuti entrare negli istituti scolastici superiori italiani e, attraverso il confronto e la collaborazione con studenti e corpo docente, abbiamo capito e sviluppato nuove metodologie per comunicare al meglio con ragazze e ragazzi: prima di tutto attraverso i social network, ormai strumenti per loro insostituibili».

Ci sono vostre interlocuzioni con il Governo?

«Certo. Abbiamo accolto on favore la volontà di riformare il Fascicolo sanitario elettronico. Siamo concordi con la raccomandazione emanata dalla Conferenza Stato-Regioni di intervenire per ampliare i contenuti del fascicolo stesso. Auspichiamo che la donazione di sangue e plasma venga presto inclusa, così come è già stato fatto per quella di organi».

Presidente, perché è importante donare?

«Donare plasma è l’unico modo per produrre diversi farmaci salvavita. Donare il sangue permette di svolgere un ruolo attivo e responsabile come cittadino e inoltre, promuove uno stile di vita sano. Infatti, ad ogni donazione viene effettuato un controllo dello stato di salute tramite visita medica ed esami della qualità del sangue».

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