politica
Puglia, Emiliano accoglie l’ex FI Boccardi: «I vecchi schemi? No, così si perde»
Il nuovo coordinatore di «Con»: «Costruire un progetto che parta da Bari»
BARI - Michele Emiliano, leader del centrosinistra e governatore della Puglia, saluta l’ingresso dell’ex senatore azzurro Michele Boccardi nella lista «Con» (di cui sarà coordinatore regionale) con un must berlusconiano: il collegamento in streaming acclamato dalla sala. L’incontro che battezza l’arrivo dell’ex parlamentare di Fi nel movimento della «lenticchia blu» si tiene in una sala del Redentore, nel quartiere Libertà. Nelle prime fila ci sono tanti protagonisti della «coalizione dei pugliesi», consiglieri comunali da tutta la Puglia, oltre al segretario regionale del Pd Domenico De Santis e il deputato dem di Bari Marco Lacarra.
«Con» diventa partito e affida la responsabilità della futura strutturazione a Boccardi, che perfino ieri di prima mattina ha ricevuto telefonate dai vertici del centrodestra al fine di farlo desistere dal passaggio nel campo emilianista (alcune indiscrezioni destrorse spiegano il suo passaggio con la mancata nomina in una partecipata). Spiega Giuseppe Tupputi, capogruppo regionale dei civici: «Michele lo abbiamo rincorso e desiderato. “Con” deve essere inclusione e guardare oltre gli effimeri steccati partitici e politici momentanei. Chi rappresenta il meglio in politica deve entrare in sinergia con il nostro movimento». Le porte sono dunque aperte oltre le ideologie e le appartenenze. Al tavolo ci sono anche i consiglieri regionali Stefano Lacatena e Alessandro Leoci, insieme l’assessore Gianfranco Lopane. La linea, quella di nuovo meridionalismo, è tracciata dal coordinatore uscente, l’assessore regionale Alessandro Delli Noci: «Ci siamo posti il problema di organizzare le politiche del territorio. Lo faremo con Boccardi. Il discorso sul Sud - spiega il leader salentino - è ridotto dal governo Meloni a una discussione sui soldi. Senza idee nuove, il Mezzogiorno è scomparso dall’agenda e la politica territoriale è spaesata».
Dopo la serie di interventi dei dirigenti di «Con», tocca a Boccardi: «Sono stato nominato dal basso, dalla classe dirigente del movimento». Difende la sua autonomia: «Sono figlio di generale, so i valori da rispettare. Un antipasto, un primo e un secondo lo posso mangiare di mio. Ero legato a Berlusconi, che è scomparso da pochi giorni». La sua missione è questa: «Dobbiamo fare in modo che tutte le esperienze, a prescindere dalle ideologie vecchie di tanti secoli che non rispondono più alla realtà, siano utili al territorio. E dobbiamo costruire un progetto che parta da Bari». Spazio ai ringraziamenti per Emiliano («tra noi c’è sempre stato un rapporto personale di stima e lavoro») e Decaro («amico familiare da 20 anni. È un sindaco indiscutibile per le realizzazioni»). La chiosa è un annuncio di una nuova conferenza stampa (magari in un luogo con aria condizionata perché la sala del Redentore ha raggiunto temperature equatoriali): «Basta doppi incarichi. Nominerò responsabili provinciali e dei grandi comuni che si dedicheranno a raccogliere e presentare idee e progetti».
L’incontro si è concluso con la relazione di Emiliano: «Siamo la modernità incarnata: primi per fondi europei, per idee in Ue sull’idrogeno, per capacità di spesa delle risorse, siamo un luogo ambito da tutti». Poi, pur dichiarandosi al fianco del Pd e dei 5S, chiarisce: «Non siamo quello schema politico nazionale che divide il mondo in maniera antica e che vedo presente a destra e sinistra». Il benvenuto a Boccardi: «Nessuno gli ha chiesto abiure quando era senatore di Fi, lavoriamo per la patria. “Con” è il frutto maturo di un modello di governo moderno: rappresenta un blocco sociale che descrive un luogo, il blocco che ha mi ha consentito di vincere e che ha bisogno di rinforzi». Arriva una sferzata alla Giusta causa di Michele Laforgia e alla sinistra identitaria: «Se qualcuno racconta che la storia di Emiliano e Decaro è in via di esaurimento, sbaglia. A sinistra c’è qualcuno che pensa questo: dopo la parentesi di Emiliano e Decaro si torna agli schieramenti degli anni 90. Eppure queste persone avrebbero dovuto capire che con questo schema il centrosinistra perde e basta. La sinistra è più attenta alla testimonianza che alla tattica elettorale».
Poi una serie di flash: «I figli non devono nascere secondo schemi prefissati», sentenzia lasciando spazio ad uno spazio di interpretazione pro utero in affitto, elogi al civismo («non è una amante da tenere nascosta»), una battuta velenosa sul centrodestra («Non si viene sotto il balcone di Boccardi dicendo “noi abbiamo la Meloni”»). La conclusione: «”Con” spariglia non per meri fini di gestione ma per realizzare contenuti o visioni. La destra invece aspetta molto la lettura dei testamenti e lavora poco per guadagnarsi la stima degli italiani». A latere dell’incontro Boccardi evoca il modello Monopoli dove il sindaco è di Fi ma la maggioranza «è di “Con” con sedici consiglieri su venti».
Il centrodestra, infine, ieri si è riunito a Foggia per un incontro con i segretari regionali, parlamentari e consiglieri regionali: 300 persone hanno salutato l’unità della coalizione, che dopo il successo a Brindisi ora lavora, spiega Mauro D’Attis, per tornate alla guida del capoluogo dauno.