Politica
«A Brindisi fronte unito da antifascismo e difesa dell’ambiente», parla De Santis
«Losacco? Il nuovo progetto non c’è stato in tutti i Comuni»
Domenico De Santis, segretario regionale del Pd, verso il doppio turno la sfida più importante si gioca a Brindisi. Cosa c’è in palio sul piano politico oltre la conquista della città?
«Oltre Brindisi si vota in altri sette comuni. Le sfide sono tutte importanti. Finora abbiamo conquistato nove amministrazioni in più, strappandole al centrodestra nei piccoli comuni. Nei comuni superiori ai 15mila abitanti al primo turno abbiamo già eletto tre sindaci, il centrodestra solo uno e Casamassima ha confermato un sindaco civico. Dei tredici grandi comuni di questa tornata, il Pd ne governava cinque, già oggi abbiamo vinti tre: mantenerne cinque sarebbe già un buon risultato, speriamo di andare oltre».
A che punto è l’interlocuzione con Si e Verdi che hanno sostenuto il candidato Riccardo Rossi, sindaco uscente brindisino?
«L’appello di Bavaro è giusto: “Aperti al confronto. Si deve conquistare il cuore degli elettori”. Ora sarebbe auspicabile discutere di programmi e trovare la convergenza con i problemi reali delle persone. Dobbiamo dire come li aiuteremo a superare difficoltà come il carovita legato all’inflazione. Il centrodestra era unito su Brindisi, avrebbe dovuto vincere al primo turno: essere arrivati al ballottaggio è di buon auspicio, Roberto Fusco può diventare ora sindaco di Brindisi. Dobbiamo unirci contro questa destra che indebolisce il mondo del lavoro. Antifascismo, tutela dell’ambiente, lotta alle diseguaglianze e lotta per il lavoro uniscono il nostro campo».
Il collante è dunque oltre che programmatico anche ideologico?
«Sono maggiori le ragioni per stare insieme contro questa destra rispetto a quelle che ci dividono, anche laddove non siamo stati alleati al primo turno. Il mio appello è ad unire le energie contro la destra».
Negli altri comuni al ballottaggio, dove ci sarà una intesa con i 5S?
«Stiamo lavorando alle intese, che saranno di natura politica e alla luce del sole sul governo per le città».
Donno (5S), sulla Gazzetta, è realista su possibili intese per le comunali di Bari. Dice “vedremo programmi e possibili convergenze”. Siate in alto mare?
«Ne parleremo dopo il ballottaggio. Bisogna partire dai programmi, i nomi e il metodo per scegliere i candidati vengono in un secondo momento. Invece vedo un ansia a discutere di totonomi. Prima dunque alleanze e programma. Se partiamo così saremo uniti e credibili. Dobbiamo aprire una discussione pubblica sul futuro delle singole città, sul ruolo della Puglia nel Mediterraneo e del Sud partendo dagli insegnamenti di Franco Cassano. Nelle grandi città vanno coinvolte le associazioni e i movimenti locali. La politica deve avere l’umiltà di “aprire”, come avvenne nel 2004 quando su Bari la “scintilla” della primavera pugliese fu “Città plurale” insieme ai partiti e alle associazioni dell’epoca».
L’asse giallo-rosso come ha funzionato in questo primo turno?
«Abbiamo avuto poco tempo per gestire queste amministrative. Il nuovo Pd lavorerà per costruire alleanze larghe con il M5S, la sinistra, i verdi e le civiche regionali. Siamo riusciti a costruire il nostro progetto largo non in tutti i comuni e dove ci siamo riusciti abbiamo vinto. La strada è questa».
Il risultato del Pd, soprattutto nel Barese, è stato criticato dal parlamentare Alberto Losacco. Come giudica il raccolto elettorale, al netto delle situazioni limite registrate a Altamura, Carovigno e Monopoli?
«Prima di tutto io sono il segretario regionale e non di una provincia. Ci siamo insediati con i segretari provinciali poche settimane prima della presentazione delle liste, non abbiamo potuto costruire ovunque il nuovo corso. Allo stesso tempo abbiamo goduto delle cose buone messe in piedi dai predecessori. Il Pd ha preso più voti di tutti gli altri partiti sommando i voti assoluti. Siamo il primo partito in 4 grandi città e il secondo in 4, in 3 realtà siamo andati molto male. Losacco non conosce le dinamiche locali, essendo deputato di un altra regione. Di certo nei comuni che ha citato non si è realizzato il progetto del nuovo Pd pugliese. E infatti il circolo di Monopoli è già commissariato. Siamo impegnati contro le destre, anche dove non siamo presenti con il simbolo. La nostra priorità è dettata da Schlein: “battere le destre e le sue politiche nazionali”».