Nuovo capo di gabinetto

Regione, per il dopo-Stefanazzi adesso spunta il nome di Catalano

Massimiliano Scagliarini

Già responsabile della struttura di missione del Mit, il docente foggiano viene ritenuto vicino all’ex premier Giuseppe Conte

BARI - Qualcuno lo ricorda giovane arbitro sui campi di pallacanestro, partendo dalla passione per il giornalismo sportivo nella sua San Severo. Di anni ne sono passati quasi 40, la Cestistica (di cui si dice sia tifoso) nel frattempo è approdata in serie A2. E Giuseppe Catalano, che Michele Emiliano vorrebbe chiamare alla guida del suo staff, ha lasciato la Puglia per una carriera nell’università. Il nuovo capo di gabinetto, l’uomo che da gennaio potrebbe sostituire Claudio Stefanazzi eletto parlamentare Pd, è un ingegnere che insegna alla Sapienza e ha guidato per sei anni la Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture. Rimasto senza incarico dopo l’arrivo di Matteo Salvini, potrebbe approdare a Bari anche con la benedizione di Giuseppe Conte.

La nomina di Catalano, per gli amici Pinuccio, viene letta anche come un nuovo tassello nel percorso di Emiliano per blindare l’alleanza con i Cinque Stelle a dispetto dei tanti pretendenti per quella poltrona. E forse non è un caso nemmeno la provenienza geografica, perché proprio a Foggia dovrebbe esserci la prova generale dell’asse tra il governatore uscente e i grillini. E proprio da Foggia, come mostrano altre nomine delle ultime ore, arrivano i maggiori nervosismi.

Catalano è un tecnico, tenuto in grande considerazione dall’allora ministro Graziano Delrio, confermato da Paola Demicheli e da ultimo nel 2019 anche dal collega professore Enrico Giovannini, ai tempi di Draghi. La Struttura tecnica di missione è il sancta santorum dei progetti del ministero delle Infrastrutture, già guidata per oltre un decennio da un altro pugliese, Ercole Incalza. Ed è l’ufficio che negli ultimi anni ha coordinato la predisposizione dei circa 40 miliardi di opere che le Infrastrutture hanno inserito nel Pnrr. Salvini ha deciso di affidarla a Elisabetta Pellegrini, veronese, vicina al mondo leghista, dopo aver cancellato con un colpo di penna tutto quanto di buono era stato fatto dai predecessori sul tema della mobilità sostenibile. Emiliano vorrebbe che Catalano cominci subito dopo le feste, ma il contratto – secondo fonti della Regione – non è ancora stato firmato e nemmeno predisposto.

Alla politica dauna sono del resto legate altre nomine fatte giovedì dalla giunta Emiliano, a partire da quella del nuovo amministratore unico dell’Arca Capitanata, Pippo Liscio. Il geometra di Cerignola è legato alle liste civiche del territorio foggiano, in particolare a quel Rosario Cusmai che nel 2021 Emiliano nominò consigliere del presidente per le autonomie locali. I «civici» avevano lasciato intendere la possibilità di sostenere il centrodestra alle prossime Comunali di Foggia, dove Emiliano intende sostenere un candidato unico con i Cinque Stelle. Ed ecco che è arrivato un segnale strategico, anche a costo di provocare qualche malumore in sedi istituzionali: Liscio dovrà sedersi con prefetto, questore e Procura per gestire l’emergenza abitativa, ed il suo profilo non viene considerato all’altezza del compito. Ma pur di nominarlo, Emiliano ha rimandato a Taranto dopo sei anni l’avvocato Danny Pascarella, che guiderà l’Arca Jonica dopo un ottimo lavoro in Capitanata. Il giro di poltrone nelle agenzie per le case popolari si è concluso ieri mattina con il ritorno a Bari dell’avvocato Enzo De Candia, che lascia l’incarico di amministratore a Taranto per la nomina di direttore dell’Arca Puglia Centrale. Anche qui, un fedelissimo di Emiliano.

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