POLIZIA PENITENZIARIA

Il primo "pizzino" della storia criminale esposto a Roma al ventennale dei Gom

Gaetano Campione

La malavita barese e "La Canzone di Amelia la disgraziata"

E’ stato esposto presso la Scuola di formazione e aggiornamento del personale penitenziario  “Giovanni Falcone”, il primo “pizzino”  della storia criminale del nostro Paese: un fazzoletto di cotone, la cui datazione è stata attestata al 1901, su cui è vergata, in bella grafia, la “Canzone di Amelia la disgraziata”, una lettera veicolata all’esterno del carcere da un detenuto di spicco della criminalità barese dell’inizio del secolo scorso.
Il reperto storico è custodito nell’Archivio di Stato di Bari ed è stato rinvenuto grazie al lavoro di ricerca storica sulla criminalità organizzata barese svolto da Vito Stefano De Carolis, brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, autore del libro “Con un piede nella fossa”, patrocinato dal comando generale dell’Arma. Una apposita perizia grafologica forense, curata del colonnello dell’Arma Vincenzo Caiazzo e dall’avvocato Giuseppe Santorelli, ne ha attestato la veridicità, facendolo risalire al 1901.
Grazie alla Direzione generale degli Archivi del ministero per i Beni e le attività culturali e all’Archivio di Stato di Bari, il fazzoletto è stato esposto in occasione del ventennale della fondazione del Gruppo operativo mobile (Gom) della Polizia penitenziaria a Roma, presso la Scuola di formazione degli agenti penitenziari intitolata a Giovanni Falcone, dove, per celebrare il ruolo e l’impegno svolto dal reparto speciale del Corpo, che si occupa in prevalenza dei detenuti sottoposti al regime di 41 bis, è stata infatti organizzata una tavola rotonda dedicata al ruolo del Gom. Sono intervenuti, tra gli altri, il direttore del Gom,, Mauro D’Amico, il capo del Dap, Francesco Basentini, il procuratore aggiunto vicario della Dna, Giovanni Russo, il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, il procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, il procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

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