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L'Emilia-Romagna approva richiesta di referendum contro l'Autonomia. Bonaccini: "Ora tocca alla Puglia"
Arriva il secondo sì di un Consiglio regionale, ne servono cinque: all'iniziativa aderiscono anche Toscana, Puglia e Sardegna
Il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna è stato il secondo ad approvare la richiesta di referendum abrogativo dell'Autonomia differenziata. La delibera riguarda l'abrogazione totale. A favore si sono espressi la maggioranza (Pd, Europa verde, Avs e Iv) e il M5s, mentre il centrodestra ha votato contro. I voti a favore sono stati 28, i contrari 13. Il via libera è arrivato poco dopo le 8 di stamattina, al culmine di una maratona durata tutta la notte.
La delibera, ha spiegato il presidente emiliano Stefano Bonaccini, contiene «due quesiti referendari per cancellare la proposta sbagliata e divisiva del Governo e, in subordine, per stabilire che prima di devolvere qualsiasi funzione, il Parlamento e il Governo debbano definire e finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni per tutto il Paese».
«L'Emilia-Romagna – prosegue Bonaccini - ha sempre sostenuto ogni processo di decentramento che avvicinasse le decisioni ai cittadini e ai territori, ma dentro un quadro chiaro di unità dell'Italia e in una logica di solidarietà e uguaglianza dei diritti. La legge Calderoli, che non mette un euro dei Lep e prevede invece che in molte materie si possa procedere all'autonomia differenziata senza alcuna garanzia di equità territoriale, rischia di spaccare ulteriormente il Paese su pilastri essenziali quali la sanità e l'istruzione. Per questo va cancellata.
Dopo Emilia-Romagna e Campania, nelle prossime settimane saranno chiamate a pronunciarsi anche le altre regioni e Toscana, Puglia e Sardegna hanno già annunciato la propria adesione a questa iniziativa. Col voto di 5 consigli regionali sarà dunque possibile chiedere l'indizione del referendum, in analogia a quanto ha già fatto il comitato promotore nazionale la scorsa settimana a Roma».