Il caso

Scuola, il concorso fantasma ai tempi del Covid. I sindacati degli insegnanti: daremo battaglia

Ieri il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza con cui il Tar Lazio aveva obbligato il Ministero a concludere la procedura bandita durante la pandemia su ricorso del sindacato autonomo «Noi Scuola»

Il concorso fantasma per l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole di secondo grado è al centro di una battaglia tra ministero e sindacati. Ieri il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza con cui il Tar Lazio aveva obbligato il ministero a concludere la procedura bandita ai tempi del Covid su ricorso del sindacato autonomo «Noi Scuola» (rappresentato dall'avvocato Mariano Alterio di Bari).

Il concorso straordinaria prevedeva soltanto gli esami per l'abilitazione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Ma dopo aver aperto le oltre 50mila iscrizioni (e incassato le relative quote) il ministero non ha più proseguito, e a dicembre ha spiegato che erano venuti meno i presupposti per andare avanti.

Ma il sindacato non si ferma. «La sentenza, appellata dal ministero, è stata sostanzialmente confermata dal Consiglio di Stato - dicono da Noi Scuola osservando tra l'altro che il ministero è stato condannato a pagare le spese legali - I partecipanti al concorso, che hanno promosso il ricorso, chiederanno al Tar Lazio di imporre al Ministero di ottemperare nel modo corretto alla sentenza, ossia procedendo allo svolgimento del concorso, che, si ricorda, interessa decine di migliaia di partecipanti e che, alla luce delle nuove norme di attuazione del Pnrr, rappresenta l'ultima occasione per ottenere l'abilitazione all'insegnamento».

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