Il caso
In Puglia e in Basilicata 80 minori: «Sono ucraini, proibito adottarli»
Garlatti (Garante per l’infanzia): anche se erano in orfanotrofio non sono abbandonatialtalene e cannoni
Bimbi ucraini e bimbi russi. Le due facce tragiche di questa maledetta guerra passano anche per le loro vite stravolte. Come quelle degli 80 minori non accompagnati ucraini che vivono in Puglia e in Basilicata ma che non possono essere adottati per nessun motivo o come quelle dei 100mila bimbi ucraini “deportati” in Russia (uno dei crimini di guerra che potrebbe costare un processo al presidente Vladimir Putin innanzi alla Corte penale internazionale), e che, in teoria, potrebbero essere esposti al rischio d’essere messi nel ciclo delle adozioni internazionali. Una ipotesi non proprio campata per aria visto che si è mossa la Conferenza dell'Aja di diritto internazionale che, con una apposita “nota informativa”, ha posto una serie di paletti circa l’adottabilità.
L’Italia, pur non avendo creato un sistema di rilevamento ad hoc del fenomeno, pare non abbia sul proprio territorio bambini che ricadono in questa seconda fattispecie. Chiarisce Carla Garlatti, che dal 2020 guida l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza: «Che io sappia no e sottolineo il “che io sappia”. Minori stranieri non accompagnati russi, secondo i dati che ricaviamo dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, a me non risultano. Non ce ne sono o comunque non in numero significativo tale da destare preoccupazione. E certamente non sono esposti al rischio di adozione». «Il problema dell’adozione – continua - si era posto per i bambini ucraini perché appena è scoppiata la guerra ed è iniziato l’esodo delle famiglie e dei bambini anche da soli, molte coppie si erano fatte avanti per ospitarli e alcune per adottarli. È stato quindi necessario mettere in chiaro immediatamente che non erano bambini adottabili perché per esserlo deve essere dichiarato lo stato di abbandono. Ma il fatto che, scappando da una guerra, venissero a trovarsi su suolo italiano non vuol dire per ciò che sono abbandonati»...