Il nodo
Regione e sindacati sulle barricate: «Stop al piano di dimensionamento delle scuole»
Istituti accorpati dalla Puglia: netta contrarietà al decreto che falcidierebbe i posti di presidi e personale ata
BARI - Il Piano di dimensionamento della rete scolastica, che il ministro dell’Istruzione Valditara si appresta a varare entro il 30 giugno con effetti a partire dall’anno scolastico 2024-2025, ai sindacati non va proprio giù.
Tale contrarietà è stata ribadita anche mercoledì dalla Cgil (Federazione lavoratori della conoscenza) in un incontro tra Regione Puglia, Ufficio scolastico regionale e organizzazioni sindacali.
Gli organismi dirigenti della Flc-Cgil, infatti hanno già espresso la volontà di impugnare tale decreto che peggiorerebbe inevitabilmente l’offerta formativa, complicherebbe non poco l’attività amministrativa degli istituti e comporterebbe riduzioni di personale Ata (Amministrativo, tecnico e ausiliario), docente oltre che i posti relativi a Dirigenti scolastici e Dsga (Direttori dei servizi generali e amministrativi).
Anche l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, ha ribadito la posizione contraria della Regione a questo piano di «ridimensionamento» comunicando altresì che la Corte Costituzionale ha fissato a fine novembre l’udienza per la discussione dell’impugnazione del provvedimento del Governo. Nel frattempo sono state illustrate le ipotesi già inviate alle organizzazioni sindacali.
«È necessario operare scelte - ha spiegato Ezio Falco, segretario generale della Flc-Cgil Puglia - che non comportino un eccessivo aumento del numero di alunni per istituzioni scolastiche che porterebbero all’ingestibilità delle stesse, a normativa vigente su organici di personale docente e Ata. Così come abbiamo evidenziato la necessità di operare parallelamente a una modifica della formazione degli organici che garantiscano il funzionamento amministrativo e didattico».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giovanni Verga, segretario generale Uil Scuola Puglia: «Abbiamo espresso con convinzione la nostra contrarietà a qualsiasi modello che si traduca in un taglio scellerato di scuole che non tenga conto delle specificità territoriali e del personale scolastico fuori regione».
«Il decreto interministeriale che sta per essere emanato - aggiunge Verga - impone alla Puglia una media regionale di 961 alunni per scuola sulla base della quale il numero di autonomie scolastiche, per l'anno scolastico 2024/25, verrebbe ridotto di 58 unità. Si passerebbe dalle attuali 627 autonomie alle 569 del 2024/25, 565 del 2025/26 con una media alunni di 949 e 557 del 2026/27 con una media di 938 alunni. Le riduzioni provocherebbero una perdita secca di posti di dirigenti scolastici, direttori amministrativi e personale Ata e in qualche caso anche di docenti».