Per la festa
A Potenza una 'Parata' di polemiche, FdI contro l'assessore
Il 29 maggio oltre 1.300 persone per le vie del capoluogo lucano
POTENZA - Il 29 maggio, per la città di Potenza, è il giorno più importante dell’anno: la sera, infatti, oltre 1.300 persone, lungo le vie del capoluogo lucano, partecipano alla 'Storica Parata dei Turchi', l’evento laico clou della festa patronale in onore di San Gerardo. E, come vuole la tradizione potentina, i preparativi di ogni edizione sono segnati dalle polemiche. Questa volta è Fratelli d’Italia, attraverso il suo capogruppo in Consiglio comunale, Antonio Vigilante, ad attaccare l’assessore alla Cultura, Roberto Falotico (nominato dal sindaco di centrosinistra, Vincenzo Telesca, eletto nel giugno 2024) che «viola il disciplinare e umilia la storia di Potenza».
«La Parata dei Turchi - ha sottolineato Vigilante - non è una trovata creativa dell’assessore di turno. È una rievocazione storica, solenne e condivisa, regolata da un disciplinare approvato con delibera del Consiglio comunale numero 120 del 2011. Un atto che ne tutela la struttura narrativa, la coerenza culturale e il valore simbolico per l’intera comunità potentina. Oggi, quel disciplinare è stato platealmente ignorato.
L'assessore Falotico ha scelto di gestire la Parata in totale autonomia, escludendo il Comitato Tecnico-Scientifico, organo preposto a garantire la qualità storica e culturale dell’evento. Nessuna condivisione, nessun confronto, nessuna trasparenza. Solo scelte imposte, unilaterali e scollegate dallo spirito dell’iniziativa».
Per FdI, «non è folklore, è una forzatura politica. Non è valorizzazione della tradizione, è gestione clientelare della cultura. Una manifestazione che appartiene all’identità profonda di Potenza è stata trasformata in un palcoscenico personale, nel silenzio complice dell’amministrazione».
Per Vigilante, «emblematica è l'introduzione arbitraria di un secondo 'Ciuvuddin', personaggio che il disciplinare prevede in forma unica e ben definita. Dopo aver tentato un colpo di mano per modificarne il figurante storico, l’assessore ha inserito una seconda versione della figura, snaturando la narrazione ufficiale della Parata senza alcuna approvazione del Consiglio comunale. La Parata dei Turchi deve tornare a essere ciò che è sempre stata: un rito collettivo, costruito nel rispetto delle regole, non piegato agli umori o agli interessi del momento. Chi ha l’onore e la responsabilità di guidare la cultura cittadina dovrebbe - ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia - essere il primo a rispettarne le regole».