Nel Potentino

Terranova del Pollino, colpito da pala meccanica di un escavatore: 40enne muore sul lavoro

L'uomo era in un cantiere al confine con il comune di Noepoli

TERRANOVA DI POLLINO - Colpito - per cause in fase di accertamento - dalla pala meccanica di un escavatore, un uomo di circa 40 anni è morto stamani a Terranova del Pollino (Potenza).

Secondo quanto si è appreso, l’uomo era al lavoro su un cantiere al confine con il comune di Noepoli (Potenza). Indagini sono in corso da parte dei Carabinieri. Sul posto sono intervenuti anche gli operatori sanitari del 118 Basilicata soccorso che hanno constatato la morte dell’uomo. 

Le reazioni dei sindacati

«È un obbligo morale fermare immediatamente questa strage. Le denunce per decesso sul lavoro sono state 657 nei primi otto mesi del 2023, secondo i dati Inail. Non possiamo permetterci di parlare di fatalità davanti a questi numeri": lo ha detto, in una dichiarazione, il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, dopo l’incidente sul lavoro avvenuto oggi, a Noepoli, in cui è morto un uomo di 41 anni che stava lavorando in un cantiere per la realizzazione di una discarica.

«L'Ugl - ha aggiunto Capone, in una nota firmata anche dal segretario regionale della Basilicata, Florence Costanzo - continuerà le iniziative di mobilitazione per sensibilizzare il Paese di fronte al fenomeno delle cosiddette morti bianche. Perché adesso più che mai urge la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro. È necessario puntare sulla formazione e su un addestramento adeguato a cominciare dalle scuole secondarie e, al contempo, occorre intensificare il dialogo avviato fra istituzioni, parti sociali e datoriali per rafforzare gli investimenti sulla sicurezza e intensificare i controlli. La mancata garanzia della sicurezza sul lavoro è diventata una vera e propria emergenza nazionale, servono misure efficaci e tempestive per prevenire simili tragedie».

«Nell’attesa di chiarire le dinamiche dell’incidente mortale la Cgil si stringe alla famiglia della giovane vittima, l'ennesima in Basilicata», ha detto il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega: «È inammissibile continuare a morire sui luoghi di lavoro. Chiediamo a chi di competenza di esercitare maggiori azioni di controllo e prevenzione. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza in Basilicata, cui si può mettere fine solo unendo le forze e mettendo in campo azioni concrete, come la riattivazione dell’Osservatorio regionale sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, chiesto da tempo dal sindacato. È il momento che la politica e le istituzioni facciano la loro parte e che il mondo datoriale garantisca il rispetto delle norme e restituisca il giusto valore alla sicurezza nei luoghi di lavoro mettendo questo aspetto al primo posto rispetto al profitto, che sembra essere l’unico obiettivo perseguibile da parte delle imprese».

Il segretario regionale della Uil, Vincenzo Tortorelli, ha detto che, «finché non avremo zero morti sul lavoro, la Uil continuerà la campagna in tutti i posti di lavoro. Si tratta - ha aggiunto Tortorelli, riferendosi all’incidente mortale avvenuto oggi - dell’ennesimo incidente di una strage continua. Ogni due giorni, cinque persone escono per andare al lavoro e non tornano più: perdono la vita proprio sul luogo di lavoro. Anche in questo caso si è in attesa di ricostruire la dinamica dell’incidente e la giustizia farà il suo corso, ma non si può più parlare di fatalità. E’ il caso di iniziare a mettere ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, soprattutto chi non vede la sicurezza sui luoghi di lavoro come priorità. La garanzia di sicurezza sui luoghi di lavoro - continua Tortorelli- è ormai una nuova emergenza che in Basilicata va affrontata subito. La collocazione della Basilicata in «zona rossa» con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Indice incidenza medio, pari a 18,6 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) nei primi sette mesi del 2023 impone dunque un coordinamento istituzionale e l’applicazione delle normative che le organizzazioni sindacali hanno predisposto. Chiediamo la convocazione del prefetto del tavolo per la sicurezza sul lavoro e una campagna di rafforzamento dei controlli. Occorre dire basta a questa situazione».

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