Lavoro

A Potenza ecco quelli che restano «aperti per ferie»

Massimo Brancati

Ferragosto al lavoro per tanti artigiani lucani

Potenza - Sono meccanici, gommisti, officine elettrauto, soccorso stradale, addetti alle riparazioni varie in casa. Non vanno in ferie nel tradizionale periodo di chiusura di gran parte delle attività. Con loro una lunga lista di gelaterie, pasticcerie, pasta fresca e negozi di gastronomia, bar, pub, ristoranti e pizzerie. Tante le saracinesche con lo slogan – «Aperto per ferie» - prescelto da sempre più numerosi titolari di laboratori ed attività artigiane di Potenza, aderenti a Confartigianato, che non chiudono a Ferragosto. «Già da qualche anno centro e quartieri del capoluogo e dei centri grandi e piccoli non somigliano più a un deserto di serrande abbassate al punto – affermano i dirigenti di Confartigianato – che non c’è più bisogno di ordinanze sindacali per regolamentare aperture e chiusure. Non solo supermercati ma bar e ristoranti in attività anche il 15 agosto. Si pensi solo al prezioso lavoro degli artigiani dell'alimentare, per lo più pasta fresca, laboratori di pasticceria e gelateria».

In fondo che Ferragosto sarebbe senza la pasta fatta in casa magari da portare in campagna o nel bosco o più semplicemente da mangiare a tavola con parenti e amici. I circa 60 laboratori artigiani di pasta fresca delle due province lucane sono in piena attività da giorni in vista del ponte di Ferragosto. La «maestra» della pasta fatta in casa Vita D’Andrea (La Sfoglia d’oro, Poggio Tre Galli Potenza), riferisce che le prenotazioni sono cresciute. «Le novità del Ferragosto 2023 – dice – sono la calamarata e i paccheri utilizzati per i primi a base di pesce, anche se a prevalere è come sempre la pasta tradizionale. Grandi forniture anche per ristoranti locali». E dalle sapienti mani della custode dei gusti della cucina aviglianese, la signora Vita, il sapore è garantito come per tutte le altre varietà di pasta – strascinati, fusilli, orecchiette, tagliatelle – la sfoglia per la pasta al forno, sino alle richiestissime crespelle, con forme e ripieni innovativi, per tutti i palati.

«Per la tradizionale gli ordini sono molto numerosi con la novità – riferisce – per i ravioli ricotta e menta, che i clienti trovano più leggeri. Ci sono anche richieste particolari per cannelloni, anche già conditi, e agnolotti».

Le richieste – sottolinea la Confartigianato che ha monitorato il lavoro dei laboratori – sono cresciute tra il 20 e il 25% rispetto allo scorso anno. E – ci tengono a precisare – a prezzi stabili nonostante i sensibili aumenti delle materie prime, fra tutte la farina, schizzata in pochi mesi a più 30%. Le famiglie invece riducono il pranzo al ristorante all’ agriturismo specie per il costo dei menù in su ma non vogliono rinunciare a genuinità e tradizione. Per essere il popolo «più pastaiolo di Italia» la tradizione dei primi piatti delle feste si consolida. La pasta è sulla tavola dei lucani almeno quattro volte la settimana. Con il sugo o altri condimenti, con i legumi e gli ortaggi freschi di stagione, le famiglie ne consumano fino a 36 kg a testa in un anno. Il titolo di regione «più pastaiola d’Italia» non è stato mai messo in discussione . Anzi nella fase della pandemia ha registrato un picco di consumo. E’ questo un settore di attività artigianale in espansione specie a Potenza con buone prospettive per chi lo fa con passione e con la soddisfazione più efficace che proviene dai ringraziamenti dei clienti per il sacrificio del lavoro nei giorni di mezza estate. Se il nostro cibo va forte sulle tavole di tutto il mondo – sottolineano da Confartigianato – il merito è delle nostre aziende artigiane del settore, tra cui quelle specializzate nella pasticceria e nella pasta che danno occupazione diretta e all’intera filiera e contribuiscono all’economia locale.

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