L'emergenza
Basilicata, addio rosso si ritorna all’arancione da martedì. 141 nuovi casi e un morto nelle ultime 24h
Indice Rt alto (1,53), ma pressione ospedaliera sotto la soglia
POTENZA - La Basilicata sarà arancione dalla prossima settimana. Secondo quanto si apprende, dopo avere esaminato i dati inviati stamani dalla Regione stessa, il Ministero della Salute ha deciso che dopo la scadenza della vigente ordinanza che aveva portato la regione in zona rossa, la Basilicata diventerà arancione da martedì.
L’indice Rt più alto d’Italia e nello stesso tempo un rischio definito «moderato».
È il paradosso della Basilicata che, dopo essere stata dichiarata «zona rossa» dal primo marzo scorso, è rimasta fino all’ultimo appesa al filo delle decisioni del Ministero della Salute, per la scelta definitiva del suo colore.
Di fronte a dati che sembravano apparire discordanti, infatti, il Ministero ha deciso di avviare ulteriori verifiche. Lasciando in sospeso sino ad oggi la decisione ufficiale che riguarda la piccola regione del Sud. Perché ufficiosamente è dato per scontato il passaggio in arancione.
Una decisione che ha riacceso le speranze di tanti lucani che, dopo due settimane di chiusura sperano di poter vedere riaperte molte attività. Auspicando, come sostiene la Confcommercio, d’ora in poi «provvedimenti restrittivi locali».
«Il nostro massimo impegno è quello di salvare dal fallimento il numero maggiore di imprese commerciali che specie nei settori abbigliamento e calzature sono fortemente penalizzate in quanto esposte per l’acquisto, avvenuto da alcuni mesi, di abbigliamento e calzature per le stagioni primavera-estate che le aziende e i gruppi produttori già adesso chiedono di onorare a cui aggiungere i solleciti dei locatari a pagare i fitti e quelli delle banche a rientrare per il fido» sottolinea in una lettera inviata al governatore Bardi ed all’assessore regionale alla Sanità, Leone, il presidente di Federmoda Confcommercio Antonio Sorrentino, dopo le proteste che il mondo del commercio lucano ha affidato anche ai social.
A pesare sulle verifiche del ministro della salute, Roberto Speranza, però, non è solo quella classificazione del territorio lucano «di rischio moderato» ma anche quell’indice Rt salito a 1.53. Il più alto d’Italia. Un primato che sembrava spingere per una conferma della «zona rossa», con tutte le conseguenze del caso. A cominciare dalla didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado. Così non dovrebbe essere, però.
Nell’analisi dei dati, comunque, attenzione è stata data anche dell’aumento dei contagi e dei ricoveri, , anche se - secondo i parametri dell’Agenas - la pressione ospedaliera resta al di sotto della soglia d’allerta. A preoccupare gli ultimi numeri: con un nuovo decesso (che ha fatto salire a 372 le vittime del virus) e 144 nuovi positivi su 1578 tamponi processati. A cui si aggiunge un lieve aumento delle persone ricoverate che sono in tutto 137 di cui tredici in Terapia intensiva. Un trend di positivi in crescita, quindi, che ha spinto la Regione, d’intesa con l’Azienda ospedaliera «San Carlo» ad annunciare l’avvio di un servizio di prenotazione on line dei tamponi. Un servizio molto atteso dagli utenti che, nelle intenzioni, dovrebbe servire a semplificare l’iter in attesa dell’incremento della campagna vaccinale.
Già i vaccini. Dopo i timori registrati nei giorni scorsi sulla somministrazione delle fiale di Astrazeneca, con relative disdette, la campagna vaccinale è ripresa ieri senza troppe difficoltà. Certo, restano le preoccupazioni degli insegnanti che hanno ricevuto la dose del lotto sequestrato ABV 2856 ma complessivamente, oltre qualche richiesta sul numero di lotto che è stato inoculato, i lucani ieri hanno continuato a farsi immunizzare.
IL BOLLETTINO: 141 NUOVI POSITIVI E UN DECESSO - In Basilicata - che dal 16 marzo passerà dalla zona rossa a quella arancione - ieri sono stati analizzati 1.473 tamponi molecolari: 141 sono risultati positivi al coronavirus e di questi 134 appartengono a residenti in regione.
Lo ha reso noto la task force regionale, specificando che nelle ultime 24 ore è stato registrato un decesso, con il totale delle vittime lucane salito quindi a 373.
Sono 136 (uno meno di ieri) le persone ricoverate negli ospedali lucani, delle quali 14 (una più ieri) in terapia intensiva, sette al San Carlo di Potenza e sette al Madonna delle Grazie di Matera. Con 39 guarigioni registrate ieri, il numero dei lucani attualmente positivi è di 3.808 (3.672 in isolamento domiciliare). In totale i guariti lucani sono 12.711.
Dall’inizio dell’epidemia in Basilicata sono stati analizzati 258.806 tamponi molecolari, 239.064 dei quali sono risultati negativi e sono state testate 157.618 persone.
BARDI: «SITUAZIONE MIGLIORATA MA PRONTI A NUOVE MISURE» - «Siamo soddisfatti di essere zona arancione, unica Regione a essere migliorata, insieme all’Umbria». Lo ha scritto su facebook il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. «Siamo - ha aggiunto il governatore lucano - in zona arancione e ne siamo felici, ma, come già accaduto in passato, siamo pronti a emanare misure restrittive su aree determinate della Regione».
«Grazie a tutti i lucani che con il loro comportamento serio e responsabile hanno portato il dato 'Rt' prossimo a 1». Lo ha scritto su Facebook il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, riferendosi al passaggio da martedì 16 marzo dalla zona rossa a quella arancione. Ieri, nel monitoraggio dell’Istituto superiore della Sanità e del Ministero della Salute, l’Rt della Basilicata era stato fissato a 1.53, ma la Regione aveva subito chiesto il ricalcolo. Il presidente ha poi ringraziato «gli uffici regionali che hanno molto lavorato sui dati. E - ha aggiunto - ringrazio la collaborazione del Ministero. Sono state ore intense, ma abbiamo tutelato al meglio gli interessi dei lucani, delle attività produttive e dei Comuni, da cui mi erano giunte nelle scorse settimane numerose e giustificate sollecitazioni in tal senso». Secondo Bardi, «il comportamento della Regione è sempre stato corretto, come confermato dal Tar, volto a bilanciare le esigenze dei corpi intermedi e delle forse produttive con il diritto alla salute». Il governatore, in particolare, ha fatto riferimento alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata che due giorni fa ha rigettato un ricorso presentato da alcuni avvocati contro il passaggio in zona rossa dal primo al 15 marzo e contro la decisione della Regione di mettere tutti gli studenti in dad dal primo al 5 marzo. Dal 6 marzo poi sono entrate in vigore le nuove norme per le zone rosse sancite dall’ultimo Dpcm sull'emergenza coronavirus.
A MELFI SCUOLE CHIUSE - «A prescindere dalle decisioni del Governo nazionale e di quello regionale», a Melfi (Potenza), il sindaco, Livio Valvano, ha disposto la chiusura delle scuole ogni ordine e grado anche per la prossima settimana. La comunicazione è stata fatta dal primo cittadino in concomitanza con la notizia che da martedì 16 marzo la Basilicata passerà dalla zona rossa a quella arancione. Melfi - con circa 20 mila abitanti - è, per importanza, la terza città della Basilicata. La decisione di Valvano è stata presa «sulla base degli elementi forniti dall’Usco. Resteranno aperti - ha concluso il sindaco di Melfi - solo i due asili nido comunali».