Economia
Potenza, tra premialità e 800 assunzioni alla Sanità servono altri 4 milioni
Caccia a risorse ordinarie in un bilancio in difficoltà già prima del Covid
Potenza - Straordinari al personale sanitario che ha lavorato durante il periodo dell’emergenza Covid, soldi da attestare sulle procedure di assunzioni per 800 infermieri ed 8 medici anestesisti, stanziamenti per incrementare di trenta posti le Terapie intensive degli ospedali lucani. A spulciarla con attenzione la «lista della spesa» del Dipartimento Sanità è piuttosto lunga. Tra le questioni emerse con l’emergenza Covid e quelle legate agli storici problemi della sanità non ci vuole molto a capire che i soldi che servono sono tanti. Molti di più di quelli che arrivano grazie ai trasferimenti statali. Per affrontare tutte le questioni, per dare le risposte attese dai cittadini servono anche fondi regionali aggiunti.
Soldi che devono essere stanziati nel collegato alla Finanziaria che la maggioranza regionale dovrebbe approvare in estate inoltrata ma sul quale i ragionamenti sono in corso sin d’ ora. L’assessore Leone, da amministratore di lungo corso, ne è ben conscio e per questo, da giorni, con il suo direttore generale Ernesto Esposito, ha avviato le interlocuzioni politiche e tecniche sulla materia. Mettendo sul piatto sì la spesa ma anche la necessità di poter dare risposte concrete ai bisogni dei lucani che della sanità sono pazienti ed operatori.
Calcoli alla mano al Dipartimento servirebbero almeno altri 4 milioni di euro. Circa due milioni che sono legati alla scelta di aumentare, come chiesto dagli stessi sindacati, la platea degli operatori della sanità a cui assegnare la premialità per aver operato durante l’emergenza Covid. E poi ancora circa altri due milioni di euro da aggiungere per le procedure di assunzioni di 800 infermieri (570 da impiegare come infermieri di comunità ed altri 330 da utilizzare sia nelle terapie intensive sia nelle Unità covid che operano sul territorio). Oltre naturalmente ai fondi per incrementare i posti lette nei reparti.
Insomma, voci precise e somme più o meno definite ma con una incognita: quella di un bilancio regionale su cui pesano non poche incertezze economiche.
Tra gli oltre duecento milioni di euro di debiti che già pesavano prima dell’emergenza, le nuove spese che sono state necessarie per affrontare l’emergenza e le previsioni sugli introiti, compresi quelli sulle royalty del petrolio, che sono da rivedere è evidente che le somme da recuperare per arrivare ad un pareggio sono tante. Gli uffici stanno lavorando da settimane ma è chiaro che le incognite che pesano sui diversi Dipartimenti, sanità compresa, sono tante. Anzi troppe.