Un menù kosher dove non mancano le orecchiette con le rape
BARI - Ci saranno anche le orecchiette con le rape nel menù di 20 pagine predisposto per il matrimonio della coppia newyorkese Renée Sutton-Eliot Cohen, in programma il prossimo 31 agosto al lido Santo Stefano di Monopoli. I festeggiamenti, con 450 ospiti americani arrivati in Puglia in parte già dalla scorsa settimana, inizieranno domani, quando dovrebbero atterrare a Bari gli sposi.
Il matrimonio in perfetto stile ebraico sarà celebrato nella 'huppà, il tradizionale baldacchino ebraico montato su scogli a filo d’acqua su di una gigantesca pedana. Il cibo verrà preparato in una cucina allestita in una tensostruttura di mille metri quadrati allestita su un terreno adiacente Borgo Egnazia (a Fasano, nel Brindisino, e affittato per l’occasione), dove soggiornano gli invitati. La cucina, che comprende anche un ufficio con postazione computer per cucinare nel rispetto delle regole alimentari ebraiche, sarà divisa in tre sezioni, dedicate a latte, parve e carne, suddivise da alte pareti divisorie per ridurre al minimo la possibilità di trasgredire il divieto biblico di mischiare carne e derivati con latticini e derivati. Le pietanze saranno preparate da uno staff di oltre 50 persone di uno dei più importanti catering kosher di New York ('Foremost catering') composta di cuochi dalle più diverse origini geografiche (Sud America, Barbados, Germania, Filippine, Ecuador, Svizzera, Ungheria, Haiti, Siria).
Il coordinamento della cucina è affidato al resident chef di Borgo Egnazia, Domenico Schingaro, coadiuvato dallo chef Antonio Scalera con il suo staff del ristorante pugliese 'La Bul' e la consulenza ebraica di Giovanni Terracina de 'Le Bon Ton Catering' di Roma, azienda con trentennale esperienza nell’organizzazione di ricevimenti kosher. Le location dei festeggiamenti sono diverse, da lido Santo Stefano a Borgo Egnazia, passando per Grotta Palazzese, lido Sabbia d’Oro e interi terreni con allestimenti mediorientali. Ogni ricevimento avrà piatti e stoviglie nuovi e diversi sia per il rispetto delle rigide regole alimentari ebraiche sia per creare un’ambientazione sempre originale.
Frutta, verdura e derrate alimentari - oltre che dal mercato locale - stanno arrivando da ogni parte del mondo con decine di furgoni che si alternano giorno e notte alla scarico merci. Fino ad ora si sono contati tre container da 12 metri l’uno, due celle frigo, decine di frigoriferi, sei furgoni frigorifero e quattro freezer per mantenere e trasportare cibo e bevande alla giusta temperatura.