La cognata di Sollecito: ogni defunto merita una preghiera
BARI - «Tutti i defunti meritano una messa, una preghiera». A parlare è la cognata di Rocco Sollecito, il boss per il quale era stata fissata per oggi pomeriggio una messa in suffragio, poi annullata dal parroco di Grumo Appula, don Michele Delle Foglie, dopo l’intervento di questore e vescovo. La donna commenta con i cronisti le polemiche relative alla messa che si sarebbe dovuta celebrare su richiesta della famiglia di Rocco Sollecito. «Non siamo noi a dover giudicare - dice la signora - perché siamo tutti fratelli e sorelle».
«Don Michele aveva ragione a voler fare la messa, è un prete, è quello il suo dovere. Forse il suo errore - dice un anziano - è aver fatto i manifesti» con i quali invita i fedeli a prendere parte alla celebrazione della messa per Sollecito, indicato da molti cittadini come una persona «stimata e generosa».
Sul parroco sono pochi i fedeli fuori dal coro: «Questo parroco - dice una signora - usa i fedeli come prodotti a scadenza. Finalmente qualcuno ha smosso le cose. Io sono stata cacciata dalla parrocchia anni fa perché avevo visto troppo e poi ho denunciato». Nella piazza centrale di Grumo Appula, a poche decine di metri dalla chiesa di don Michele, non si parla d’altro e addirittura è stata scritta e lasciata su una panchina una lettera anonima indirizzata ai giornalisti in cui si parla del parroco e dello «scandalo» degli ultimi giorni.