Le reazioni politiche in Puglia e Basilicata
EMILIANO - «Oggi dobbiamo dedicare questa giornata alla nostra voglia militante di fare resistenza nei confronti di chi non accetta il nostro modo di vivere, che è plurale e accetta tutti gli altri modi di vivere escluso quelli che negano la libertà a ciascuno
di noi». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo al primo degli appuntamenti con cui la
Regione costruirà il Piano strategico del turismo. L’evento si è aperto con un minuto di raccoglimento per le vittime degli
attentati a Bruxelles. «Vi chiedo di non avere paura - ha detto Emiliano - di rimuovere la paura dalle vostre teste e di pensare
che oggi siamo qui a organizzare una idea di futuro proprio per combattere chi tenta di azzerare il futuro e tenta di
influenzarlo». Per Emiliano non dobbiamo «farci dettare il futuro dagli altri, addirittura da chi pensa di poterci negare conquiste straordinarie come la democrazia, la libertà di movimento, la libertà di religione».
«Sono tante le cose che vengono in mente: la prima è che la cattura di uno degli attentatori (Salah, ndr) evidentemente ha provocato all’organizzazione un panico, perché si parla di una sua collaborazione con gli organi investigativi e probabilmente si sta tentando di incidere sulla volontà di quest’ultimo di proseguire nella collaborazione», ha sottolineato Emiliano che ha spiegato quanto «aver arrestato il terrorista e ottenerne la collaborazione è di fondamentale importanza».
PITTELLA - Una ferocia che sembra non fermarsi, dolore e sgomento per attentati a #Bruxelles. Teniamoci stretti, restiamo umani». Lo scrive, in un post su Facebook e Twitter, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd).
CAPONE - «Non ci faremo mettere in prigione da quattro terroristi». Lo ha detto l’assessore all’Industria turistica e allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone, a proposito del gli attentati a Bruxelles, intervenendo al primo incontro pubblico per la costruzione del Piano strategico regionale del turismo.
«Gli atti terroristi i generano insicurezza - ha aggiunto - però mi sento di dire che in Puglia tutto quello che si può fare per evitare allarmi e perché ci sia sicurezza si pone in essere». Quanto alla possibilità che in Puglia arrivino molti migranti dai Balcani, e al fatto che alcuni operatori turistici chiedono siano ospitati lontano dalle strutture ricettive, Capone ha detto: «L'inclusione è un grande merito, e bisogna organizzarsi. Non sappiamo se ci sarà questa orda di migranti, anzi sembra piuttosto improbabile sia per la rotta sia per la quantità annunciata». «Certo - ha rilevato - non bisogna farsi trovare impreparati attrezzare luoghi per l’accoglienza, al di là e al di fuori dei luoghi turistici, credo sia un dovere della comunità anche a salvaguardia degli operatori che investono, dei giovani che sono occupati, delle persone che hanno fatto del turismo una prospettiva della loro vita».
SASSO - «Ancora una volta attaccata la nostra Europa da belve assetate di sangue, del nostro sangue, del sangue degli Europei. Nell’esprimere profondo cordoglio per le vittime della barbarie terroristica che ha colpito Bruxelles non possiamo non condividere il pensiero del nostro leader Matteo Salvini, che ancora una volta ha ribadito la necessità che l’Europa reagisca a questo ennesimo attacco, a questa ennesima dichiarazione di guerra in casa nostra». Lo sottolinea in una nota Rossano Sasso coordinatore regionale di Noi con Salvini Puglia secondo il quale bisogna dire «no» al Cara e alla moschea.
«I buonisti - sottolinea Sasso - tacciano oggi e per sempre, bisogna mettere gli scarponi sul terreno e distruggere tutte le centrali terroristiche presenti in Europa. Chiediamo tolleranza zero ovunque - prosegue Sasso - anche in Italia e soprattutto nella nostra regione, la Puglia, spesso teatro logistico di jihadisti di tutta Europa che da Bari sono passati più volte indisturbati, maggiori controlli al porto di, controllo ed identificazione di tutti gli ospiti dei vari centri di accoglienza e assoluto diniego di costruzione di una moschea nel centro di Bari».