«Stanchi di decisioni sbagliate chi ha responsabilità renda conto»
«Se questo è lo stato dell’arte, sino a oggi, ci chiediamo dove siano finiti i possenti mezzi promessi alla vigilia di Natale, mezzi necessari per raccogliere i rifiuti, e cosa ne abbia impedito la messa in campo perché siamo ben coscienti che, se non arrivano rinforzi sostanziosi, i cumuli di rifiuti rimarranno ancora a lungo sulle strade. Se questa è la prospettiva, non si esiti a chiedere l’aiuto dell’esercito che si potrà pagare con quanto risparmiato fino a oggi».
E’ quanto mai attuale la posizione assunta da Giorgio Cislaghi, segretario cittadino del circolo dle Partito della Rifondazione comunista, di fronte allo scenario della città assediata dai rifiuti. «Chiediamo al sindaco, agli assessori e ai dirigenti del comune impegnati nella “unità di crisi per gestire l’emergenza”, quali azioni intendano intraprendere per uscire dall’emergenza? Di quanto tempo hanno bisogno per sgomberare le strade e i marciapiedi dai cumuli di rifiuti? Dove sono stati smaltiti i rifiuti dei cassonetti bruciati? Chiediamo di essere rassicurati sull’invio dei rifiuti bruciati a centri adatti per il loro trattamento, se non sono in grado di rispondere a queste domande, abbiano il buon gusto di farsi da parte e passino la mano al prefetto. I cittadini sono stanchi di sentirsi raccontare favole, di promesse non mantenute, è ora che chi ha preso decisioni sbagliate, creando disagi inauditi, ne renda conto», aveva aggiunto l’esponente di Rifondazione che, in un certo senso, sintetizza il pensiero diffuso di ogni cittadino foggiano che si chiede come sia stato possibile, ad oggi, continuare a convivere con una emergenza che invece di essere contenuta dà netta l’impressione e la sensazione di straripare.
Quella del ricorso all’Esercito era stata anche una richiesta dell’associazione ambientalista Wwf già qualche giorno fa. «I rifiuti abbandonati per strada non costituiscono solo una vergogna. Essi rappresentano un pericolo reale per la dispersione di liquidi maleodoranti, il rischio di incendi con emissione di fumi particolarmente dannosi, la possibilità di diventare focolai di infezione, l'incremento di topi e insetti. Ma vi è un ulteriore danno che procura questa perenne emergenza rifiuti.
Come confermato dall'ultimo posto di Foggia in Puglia per la raccolta differenziata, sta compromettendo tutto quello che faticosamente è stato fatto per abituare i cittadini ad attuare tale raccolta. Nell’immediato occorre ripulire urgentemente le strade ricorrendo senza incomprensibili esitazioni ai mezzi di rimozione dell’esercito, affidando poi alla SIA e all'ASE il servizio ordinario fino all'avvio dell'accordo con AMIU. A mali estremi si ricorre, infatti, a rimedi estremi.», aveva dichiarato Carlo Fierro, presidente del Wwf di Foggia. L’altra associazione ambientalista, la Legambiente, con il circolo «Gaia» di Foggia, ha invece ipotizzato che dietro all’emerg enza rifiuti del capoluogo dauno si nasconde l’interesse politico imprenditoriale per gli inceneritori. Una questione, va detto, ripresa dall’intervento del comico genovese Beppe Grillo, leader del Movimento «cinquestelle» che, proprio a Foggia durante la manifestazione del «firma day» e nel pieno dell’emergenza rifiuti, aveva dichiarato che la stessa era stata fatta ad arte, a Foggia come nel resto d’Italia, perché «vogliono gli inceneritori».
E’ quanto mai attuale la posizione assunta da Giorgio Cislaghi, segretario cittadino del circolo dle Partito della Rifondazione comunista, di fronte allo scenario della città assediata dai rifiuti. «Chiediamo al sindaco, agli assessori e ai dirigenti del comune impegnati nella “unità di crisi per gestire l’emergenza”, quali azioni intendano intraprendere per uscire dall’emergenza? Di quanto tempo hanno bisogno per sgomberare le strade e i marciapiedi dai cumuli di rifiuti? Dove sono stati smaltiti i rifiuti dei cassonetti bruciati? Chiediamo di essere rassicurati sull’invio dei rifiuti bruciati a centri adatti per il loro trattamento, se non sono in grado di rispondere a queste domande, abbiano il buon gusto di farsi da parte e passino la mano al prefetto. I cittadini sono stanchi di sentirsi raccontare favole, di promesse non mantenute, è ora che chi ha preso decisioni sbagliate, creando disagi inauditi, ne renda conto», aveva aggiunto l’esponente di Rifondazione che, in un certo senso, sintetizza il pensiero diffuso di ogni cittadino foggiano che si chiede come sia stato possibile, ad oggi, continuare a convivere con una emergenza che invece di essere contenuta dà netta l’impressione e la sensazione di straripare.
Quella del ricorso all’Esercito era stata anche una richiesta dell’associazione ambientalista Wwf già qualche giorno fa. «I rifiuti abbandonati per strada non costituiscono solo una vergogna. Essi rappresentano un pericolo reale per la dispersione di liquidi maleodoranti, il rischio di incendi con emissione di fumi particolarmente dannosi, la possibilità di diventare focolai di infezione, l'incremento di topi e insetti. Ma vi è un ulteriore danno che procura questa perenne emergenza rifiuti.
Come confermato dall'ultimo posto di Foggia in Puglia per la raccolta differenziata, sta compromettendo tutto quello che faticosamente è stato fatto per abituare i cittadini ad attuare tale raccolta. Nell’immediato occorre ripulire urgentemente le strade ricorrendo senza incomprensibili esitazioni ai mezzi di rimozione dell’esercito, affidando poi alla SIA e all'ASE il servizio ordinario fino all'avvio dell'accordo con AMIU. A mali estremi si ricorre, infatti, a rimedi estremi.», aveva dichiarato Carlo Fierro, presidente del Wwf di Foggia. L’altra associazione ambientalista, la Legambiente, con il circolo «Gaia» di Foggia, ha invece ipotizzato che dietro all’emerg enza rifiuti del capoluogo dauno si nasconde l’interesse politico imprenditoriale per gli inceneritori. Una questione, va detto, ripresa dall’intervento del comico genovese Beppe Grillo, leader del Movimento «cinquestelle» che, proprio a Foggia durante la manifestazione del «firma day» e nel pieno dell’emergenza rifiuti, aveva dichiarato che la stessa era stata fatta ad arte, a Foggia come nel resto d’Italia, perché «vogliono gli inceneritori».