Ecco come i due finti gay «incastrarono» don Marco

Era l’11 maggio del 1975. Due giornalisti de «Il Borghese», Bartolomeo Baldi e Franco Jappelli, si finsero omosessuali per «incastrare» il prete che benediceva le unioni tra i gay. Ecco uno stralcio del loro articolo.


Ci siamo sposati a Lavello. A «benedire» la nostra (ovviamente finta) relazione omosessuale, è stato don Marco Bisceglia, parroco di Lavello, le cui vicende di prete ultraprogressista e filomarxista hanno raggiunto le pagine dei più noti settimanali di sinistra. Don Bisceglia, benché sia stato rimosso nel luglio dell'anno scorso dal Vescovo di Venosa, Monsignor Vairo, dalla carica di parroco del «Sacro Cuore» (quattromila «compagni » parrocchiani), esercita ancora abusivamente la funzione di pastore di quel singolare gregge ed occupa tuttora la chiesa. Favorevole all'aborto e ad ogni genere di libertà sessuale, membro della «Lega degli obiettori di coscienza», Marco Bisceglia, quarantotto anni, una vita densa di «esperienze» è stato definito il «don Mazzi del Sud» (e non c'è dubbio che sulla funzione del «mazzi», accademicamente, ami molto discutere). 

L'idea di andarlo a trovare, indossando i panni francamente ripugnanti di due omosessuali, ci venne dopo aver letto un articolo del Bisceglia, apparso su Notizie Radicali, nel quale egli forniva la propria totale, progressista e commossa giustificazione ad un pederasta praticante che gli si era «aperto» (spiritualmente, si badi bene) in confessione.

Per la prima volta in Italia, un prete cattolico ha benedetto la relazione di due omosessuali (autentici, per lui): la cerimonia si è svolta in una stanza della sacrestia del «Sacro Cuore», alle cui pareti sono affissi manifesti di Lotta continua e del Pdup inneggianti all’odio di classe ed alla rivoluzione. Di un Cristo, anche piccino, nemmeno l'ombra. 
Ma ecco il nostro colloquio con don Bisceglia. 

Coppia: «Padre, è estremamente imbarazzante iniziare questo discorso». 
Prete: «Dite, dite pure». 
Coppia: «Vede, padre, noi ci siamo conosciuti quattro anni or sono all'Università e da tre conviviamo ... Noi siamo entrambi credenti, figli di genitori molto osservanti, che non sanno nulla della nostra relazione» 
Prete: « … Comprendo.» 
Coppia: « Sì, ma vede, il problema è più grave. Abbiamo confessato questa nostra situazione a tre sacerdoti, che ci hanno sempre negato l'assoluzione. Cioè, ce l'avrebbero anche concessa, purché avessimo posto fine alla nostra relazione». 
Prete: «Bisogna farla finita con i pregiudizi. Mi sono reso conto che l'essere umano ha diritto di vivere la propria vita responsabilmente e secondo le proprie esigenze personali. D'altra parte, quando due omosessuali realizzano un rapporto umano che completa, che dà un senso alla vita, che è un rapporto positivo soprattutto perché è affettivo, di amore, perché non devono essere liberi di farlo?». 
Coppia: «Ma noi oggi, spiritualmente, facendo queste cose, dobbiamo sentirci in colpa?» 
Prete: «No, assolutamente. La finalità della procreazione oggi viene messa in discussione, giustamente, perché attualmente, se esiste un problema, non è quello di moltiplicare il genere umano, ma, anzi di controllare l'incremento demografico, di limitarlo il più possibile». 
Coppia: «Allora oggi l'omosessualità è un bene?» 
Prete: «Certo; d'altra parte, attualmente la sessualità esiste indipendentemente dalla proc reazione».
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