L'iniziativa

Bari, ecco il caffè letterario dei senzatetto

Redazione online

I libri donati e un punto di ristoro in piazza Balenzano accanto ai locali di InConTra

BARI - Un caffè letterario dedicato ai senza fissa dimora, a tutti i cittadini e alle famiglie fragili. Una libreria in piazza Balenzano, accanto ai locali affidati all’associazione InConTra che da oltre 15 anni si prende cura dei senzatetto come pure delle persone che vivono un disagio economico. L’inaugurazione del nuovo servizio è in programma domani alle 18 a Madonnella.
L’iniziativa è sostenuta dalla libreria Prinz Zaum che metterà a disposizione di chiunque romanzi e testi scritti in varie lingue, per venire incontro anche agli stranieri che vivono a Bari. È possibile donare i libri e contribuire a sostenere la lettura. Accanto alla libreria sarà inaugurato un «social bar», in funzione dal primo pomeriggio: saranno offerti caffè, tisane, acqua, latte, merendine e altro. Partner del progetto sono il Club Rotary Bari Alto «Terra dei Peuceti» e il Club Rotaract Bari Alto. Una equipe multidisciplinare formata da volontari e medici, con il supporto dell’associazione Avvocato di strada, gestirà inoltre un centro di ascolto. Infine nei locali di InConTra è disponibile un defibrillatore da poter utilizzare per far fronte a eventuali emergenze.
«Da domani - spiega il presidente dell’associazione Michele Tataranni - riprende la distribuzione della cena in piazza Balenzano, sospesa a causa della pandemia e sostituita dalla consegna dei pasti attraverso il potenziamento dell’unità di strada, e viene nuovamente allestito il muro della solidarietà. Chi è in difficoltà può prendere gli abiti strappati al cassonetto e donati da chi invece ha tanto, forse troppo». Le persone che hanno bisogno di tutto, che rifiutano l’aiuto delle istituzioni, che rifiutano il ricovero nelle case di comunità, che dormono in macchina o per strada sono numerose. Non soltanto migranti, ma anche baresi e residenti nei comuni della provincia. Questa esperienza è nata a Mashhad, una metropoli da 2 milioni e mezzo di abitanti nel nord est dell’Iran dove i barboni non si contano: qualcuno ha appeso ad un muro dei semplici ganci e un cartello con la scritta: «Se non ne hai bisogno lascialo. Se ne hai bisogno prendilo». Il muro, che da steccato eretto per dividere si è trasformato in un simbolo dell’unione e dell’abbraccio rivolto agli ultimi, si trova in piazza Balenzano e delimita la struttura esterna dei locali utilizzati da InConTra per distribuire la cena. Il «muro» non è un bidone dell’immondizia. È piuttosto una sorta di pronto soccorso per chi ha bisogno di coprirsi, per i padri separati che hanno perso l’affetto dei propri figli ma che hanno vergogna di rivolgersi ai servizi sociali perché costretti ad ammettere di trovarsi in una condizione di disagio, per i barboni che trascorrono le giornate sotto i gazebo di fronte al mercato di frutta e verdura.
I volontari aiutano chiunque senza senza chiedere documenti, senza controllare lo stato patrimoniale, senza fare domande. Così come per i «frigoriferi solidali», il muro della solidarietà vuole essere uno strumento per saldare quella distanza fra chi il cibo, il denaro, il vestiario lo spreca e chi non sa riemergere dalla disperazione e dal nulla.

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