La storia

Gravina, una poesia contro il Covid: «Mi piace scrivere per infondere speranza»

Gianpaolo Balsamo

Un componimento di Debora Cirasola è stato serigrafato come messaggio augurale ai bambini che hanno vinto il coronavirus

GRAVINA - La poesia salverà il mondo? Un poeta americano ne era convinto. Noi possiamo al massimo affermare che la poesia allieta, guarisce, profonde ed innova. E, scrivere una poesia, è come dedicarsi ad un ammalato che necessita di cure che, se propiziate dall'amore, rendono la malattia sopportabile e con un indice maggiore di guarigione.

Ne sa qualcosa Debora Cirasola, 34enne di di Gravina in Puglia che, proprio durante il periodo di lockdown forzato causa Covid, per sublimare le sue emozioni, i suoi sentimenti e le sue paure, ha scoperto la passione per  la nobile arte letteraria. E così, quasi per diletto, un suo componimento nato un giorno riversando alcuni versi su un foglio di carta, è stato donato come messaggio augurale da recapitare ai bambini che sono guariti dal Covid. Una poesia natalizia semplice ma dotata di una forza comunicativa straordinaria. Parole fluide e rime spontanee capaci di infondere speranza arrivando direttamente al cuore di chi le legge e regalare emozioni.

Ecco, di seguito, il testo della poesia:

«Il Natale è magia e allegria!!! Tutto bello e colorato, l'illusione che il peggio sia passato. Il Natale è la gioia dei piccini. È la casa dei balocchi, il paradiso dei bambini. Letterine da imbucare, francobolli da affrancare, desideri da avverare. Il Natale è il candore della neve, e' il calore della gente, e' il ritrovo di amici e affetti, lontani e distanti in questo periodo un po' speciale... E' un Natale fuor dal normale, un Natale sobrio e pacato, senza troppe spese, senza spicci, a mani vuote. Il Natale è speranza, un bagliore di chiarore, uno sbriluccichio di lucine, la visione di un miraggio. Il Natale è magia e allegria!!!» (Debora Cirasola)

Il sindaco di Gravina, Alesio Valente, durante le festività natalizie, personalmente ha voluto consegnare la poesia di Debora (serigrafata su alberelli in legno realizzati e donati da «Timbro Art») a quasi 200 bambini gravinesi che hanno vinto sul Covid.  «I bambini ci incoraggiano ad andare avanti. Loro sono l'esempio del coraggio e del senso di responsabilità che servono per vincere questa sfida», spiegava il primo cittadino del comune murgiano. E così, oltre alla poesia, ad ogni bambino è stata consegnata anche una medaglia con sopra scritto «Ho vinto io» che lo stesso Comune ha fatto appositamente realizzare.

L'idea, in realtà, scaturiva da una richiesta ben precisa di Caterina, una bambina di Gravina che aveva imbucato nella cassetta per Babbo Natale allestita in piazza dal Comune, una lettera con questo desiderio e il sindaco ha deciso di renderlo realtà.

«È stata una bellissima iniziativa - commenta la poetessa gravinese - regalare la mia poesia e un briciolo di speranza a questi bambini ed ai loro genitori. La poesia è dentro di noi, è intorno a noi, è emozione e unione».

Debora, ci confida, ha sempre coltivato la passione per la scrittura che è stata sin da piccola la sua compagna di banco, accompagnandola durante tutto il percorso scolastico. «La maturità, le esperienze, i viaggi, mi hanno insegnato molto e, quasi per caso, nel lungo periodo di lockdown forzato causa Covid-19, mi sono dedicata alla mia passione. Grazie alla quarantena mi sono concessa una pausa piacevole nonostante i sentimenti di apprensione, inquietudine ed apatia».  

Con semplici parole, con un linguaggio di facile comprensione, Debora ha conquistato i cuori di tutti, grandi e piccini, gravinesi e non solo. Le sue «pillole» poetiche sono tanto apprezzate anche sui social anche se lei non ci fa caso.

«Il mio più grande sogno? Pubblicare la mia prima raccolta di poesie e continuare a regalare sorrisi, parole di speranza, parole d'amore, parole d'affetto...perché non c'è niente di più bello».

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