Ortodossi da tutto il mondo

Bari invasa dai russi per pregare in Basilica il «loro» San Nicola

Rosanna Volpe

Ci sono anche bulgari, rumeni e ucraini per le celebrazioni del Santo, celebrato, secondo il calendario Giuliano, il 19 dicembre. Entrano, pregano e ammirano la statua del Santo di Myra

Sono arrivati in auto da Praga. Sono in nove e appartengono a una comunità ucraina. Stefan è un prete ortodosso. Una manciata di minuti prima, nella cripta della Basilica di San Nicola, ha raccolto i fedeli ortodossi per una lunga preghiera rivolta al Santo di Myra. «Ucraini e russi, cattolici e ortodossi pregheranno insieme. Siamo tutti fratelli e sorelle in nome del Santo. Un Santo che unisce grazie alla sua potenza spirituale».

Già da ieri e fino a domani sera gli ortodossi provenienti da tutto il mondo si riuniranno a Bari per le celebrazioni del Santo celebrato, secondo il calendario Giuliano, il 19 dicembre. Il via vai di pellegrini in Basilica è iniziato da ieri: entrano, pregano e ammirano la statua del Santo di Myra. Ci sono gruppi accompagnati nella cripta. Qui si crea una fila composta e si attende il momento in cui, inginocchiati, baciano la “sacra manna”, la sostanza miracolosa che trasuda dalle ossa del Santo e che viene raccolta ogni anno il 9 maggio.

I canti in sottofondo e il religioso silenzio di un popolo di pellegrini che arriva da tutto il mondo. Ci sono bulgari, rumeni, ucraini. Ci sono anche i russi. Non tanti come nel passato, per la verità. La guerra prima, l’embargo poi hanno scoraggiato la maggior parte dei pellegrinaggi perché i voli dalla Russia non sono più diretti. Occorre fare uno scalo a Istanbul o nell’Europa del nord. Costi e tempi quindi diventano troppo onerosi e lunghi. Quanti si incrociano nella città vecchia, sono comunità che vivono in Italia. Oppure l’alta borghesia. «Ci sono – sottolinea Rocky Malatesta (Cesvir) - quasi trecento milioni di ortodossi nel mondo. Concentrati principalmente nell’ex Unione sovietica. In Georgia, Moldavia, Bulgaria. In questi luoghi San Nicola è il santo più venerato. Un messaggio di amore che supera i confini e che qui a Bari trova un punto di incontro. Siamo quindi molto felici di essere spettatori di mondi e culture che si riuniscono nella nostra terra».

A Bari per celebrare il Santo, anche i cantori del Coro giovanile della Diocesi di Čerepovets, studenti e neolaureati dell’Accademia regionale d’Arte e Artigianato artistico V.V.Verešjaghin di Čerepovetz nella regione di Vologda, accompagnati dal Vescovo della Diocesi di Čerepovets, Padre Ignatij, e dal Direttore dell’Accademia V. V.Verešjaghin, Svetlana Boborova.

Il coro della regione di Vologda ha partecipato alle celebrazioni liturgiche ortodosse di ieri nella Chiesa Russa dove era prevista una veglia nel pomeriggio e stamattina nella Basilica di San Nicola per la celebrazione solenne che avrà inizio alle otto. Questa sera il coro si esibirà per un concerto aperto al pubblico sempre in Basilica, con un programma di musica sacra e classica russa ed europea. Tra canti, preghiere e silenzi condivisi, Bari torna così a essere ponte tra Oriente e Occidente, nel nome di San Nicola, il Santo che abbraccia i popoli di tutto il mondo.

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