Sulla Rambla

Chi sono gli altri italiani morti nella strage

Ci sono anche due italiani tra le 13 vittime della strage di Barcellona. La conferma è arrivata dalla Farnesina. Uno di questi è il 35enne, Bruno Gulotta, 35 anni, responsabile marketing e delle vendite di Tom's harware Italia, residente a Legnano, in Lombardia, che era in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli. L'altra vittima si chiama Luca Russo, aveva 25 anni, ed era di Bassano del Grappa

Ad annunciare la morte di Gulotta era stato il suo datore di lavoro con un post di condoglianze pubblicato su Facebook:  «Purtroppo è vero. Il nostro carissimo amico e collega Bruno Gulotta, è stato ucciso ieri a Barcellona dai terroristi. Alla compagna Martina e ai due figlioletti di Bruno vanno il nostro affetto e la nostra solidarietà». 

L’ultimo messaggio Bruno Gulotta l'aveva postato 20 minuti prima di essere travolto dal tir che ha falciato assieme a lui altre 12 persone e ne ha ferite centinaia a Barcellona. «Era felice, erano una famiglia felice in vacanza. A raccontarlo è il suo datore di lavoro, Pino Bruno, che da tre anni e mezzo lavorava al suo fianco. 'Era un genio dell’informaticà, dice. Assieme alla moglie e ai figlioletti, un maschio di 6 anni e una femminuccia di appena 7 mesi, stavano facendo un viaggio itinerante, erano passati per Cannes e poi erano arrivati a Barcellona. Quel maledetto pomeriggio, spiega Bruno che ha parlato con la moglie del collega, «stavano passeggiando tutti insieme sulla Rambla, poi all’improvviso è arrivato il van. L'uomo, che teneva per mano il figlio più grande (la piccola era nel passeggino), avrebbe fatto da scudo ai suoi figli finendo poi travolto dal furgone». 

Luca Russo, ingegnere elettronico, laureato a Padova e diplomato al liceo Brocchi di Bassano, lavorava in un’azienda di Padova, la Fral srl.  Si trovava a Barcellona da alcuni giorni insieme alla fidanzata, Marta Scomazzon di Bassano, anche lei ferita, è ricoverata in ospedale per alcune fratture. «Stavamo camminando assieme poi ci è venuto addosso il pulmino: io sono caduta e mi sono accorta che Luca non c'era più, non l’ho più visto da quel momento, il suo corpo è stato spazzato via», ha raccontato la ragazza a una parente. Sia Luca che la fidanzata Marta erano volontari alla Croce Verde. A diffondere la notizia che Luca fosse rimasto coinvolto nella strage di Barcellona, è stata per prima, nella tarda mattinata di venerdì 18 agosto, la sorella Chiara Russo, che vive a Verona, con un appello disperato su Facebook.

Altri due connazionali sono rimasti feriti e subito dimessi dall'ospedale.

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