Libano: il prezzo dei civili

BEIRUT - Nuovi bombardamenti sono stati compiuti stamani dopo l'alba da caccia israeliani a Beirut sud, sui quartieri roccaforte dei miliziani sciiti filoiraniani Hebollah, mentre un bilancio complessivo degli attacchi della notte su varie località libanesi, soprattutto nella fascia meridionale del paese, danno per ora il conto di una cinquantina di morti.
Il centro più devastato da missili e cannonate - si presume da unità navali in mare - è quello di Srifa, 20 chilometri a est della città portuale di Tiro. Responsabili della municipalità e la polizia parlano di 21 morti e 30 feriti, ma anche di difficoltà di raggiungere le aree colpite con i mezzi di soccorso perchè le strade dono distrutte. «Ci sono decine di morti e feriti, almeno una decina di case distrutte se non di più - ha detto Afif Najdi, capo del municipio, ai microfoni della tv di Dubai Al Arabiya - e non siamo in grado di portare soccorso perchè le ambulanze e le nostre auto non possono arrivarci, le strade non esistono più, ci sono solo macerie».
Più a nord di Tiro, a Nabatiye, nel cuore del Libano del sud, i bombardamenti hanno provocato altri sei morti (un libanese con i suoi tre bambini, un sudanese ed un cittadino originario dello Sri Lanka), nelle loro abitazioni circostanti la piazza del mercato. Vicino a Baalbek, nel nord della valle della Bekaa, altri attacchi sono stati compiuti a Maraboun (cinque morti) ed a Nabi Shit (sei). A est di Tiro, a Sala, attacchi hanno causato cinque morti, dei quali sono stati recuperati i cadaveri (in un primo momento sembrava ce ne fossero dieci). A Ghaziye, dove è stato colpito un centro commerciale, sono stati recuperati altri cinque cadaveri. Infine quattro vittime sono anche segnalate a Rmaish, quasi sulla linea di confine tra Libano e Israele.

LA RISPOSTA LIBANESE: 100 RAZZI SU GALILEA
Almeno 100 razzi lanciarti dal Libano sono piovuti durante la notte e nelle ultime ore sulla Galilea, nel nord di Israele, uccidendo almeno un civile a Nahariya, colpito mentre si stava recando al rifugio. Lo rivela l'edizione online del quotidiano israeliano 'Haaretz'.
La morte di Andrei Zelinski, 37 anni, scrive il giornale, porta a 13 il numero delle vittime civili israeliane dei missili di Hezbollah dall'inizio delle ostilità in Libano. Il razzo, secondo un testimone oculare citato da 'Haaretz', ha colpito una palazzina di due piani, che ha preso fuoco. Un'altra persona è rimaste ferita a Gush Halav.
I razzi, fa sapere il giornale, hanno colpito anche Safed, Hatzor, Carmel, Moshe Sde Eleizer, Acre, Kiryat Shmona, Tiberiade, Kiryat Yam, Kiryat Haim, and Kiryat Ata (questi ultimi tre sobborghi di Haifa), Hatzor Haglilit, Yesod Hamaala, le alture del Golan e la regione della Baia di Haifa.

UNO DEI CAPI HEZBOLLAH E' A DAMASCO
Uno dei comandanti di Hezbollah si trova a Damasco da dove coordina gli attacchi contro Israele. Lo afferma il quotidiano Yediot Ahronot, sulla base di informazioni raccolte da un servizio di intelligence occidentale. Il giornale precisa che si tratta di Ibrahim Akel, il «capo di stato maggiore degli Hezbollah». (Ieri un altro giornale israeliano, Maariv, aveva affermato che Akel è responsabile per la zona del Libano meridionale). Secondo Yediot Ahronot Akel è invece il braccio destro di Imad Mughniyeh, un palestinese di origine sciita a cui da oltre vent'anni viene attribuita la organizzazione di attentati molto gravi fra cui quelli negli Stati Uniti nel settembre 2001.
Mughniyeh, secondo la stampa israeliana, funge da anello di collegamento fra gli Hezbollah e i servizi segreti iraniani.
Yediot Ahronot scrive oggi che l'ambasciata iraniana a Damasco offre aiuti logistici ed informazioni ai comandanti degli Hezbollah impegnati nel conflitto con Israele. La Siria, aggiunge il giornale, cerca di rifornirli di razzi di lunga gittata. Israele di conseguenza ha lanciato al presidente siriano Bashar Assad un «grave avvertimento», titola il giornale sulla intera prima pagina.

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