Vignette islam: ancora morti nel mondo. Italiani lasciano Bengasi

ROMA - Dalla Nigeria alla Libia, dall'Afghanistan al Pakistan, non si placa la protesta del mondo musulmano contro le vignette sul profeta Maometto.
LIBIA - Anche oggi disordini e saccheggi a Bengasi, mentre l'ambasciata italiana a Tripoli sta trasferendo nella capitale libica gli italiani residenti nel capoluogo della Cirenaica che hanno accolto l'invito ad allontanarsi temporaneamente dalle loro case.
NIGERIA: Sono una trentina le persone morte e 230 i feriti durante le proteste che si sono svolte nel fine settimana nel nord della Nigeria contro le vignette su Maometto e in opposizione ad un emendamento alla costituzione che permetterebbe al presidente Olusegun Obasanjo di puntare ad un terzo mandato nel 2007. Tra le vittime anche un sacerdote nigeriano Michael Gajere. La folla ha distrutto anche almeno 12 chiese, 200 negozi, una cinquantina di case e centinaia di autoveicoli. Altre cinque persone sono morte in scontri di carattere religioso nella città di Bauchi, originati, pare, da un episodio di profanazione del Corano in una scuola.
PAKISTAN: La polizia pachistana ha annunciato di aver arrestato 23 persone che ieri hanno incendiato due chiese cristiane nella città meridionale di Sukkur. Centinaia di manifestanti hanno sfilato anche oggi a Islamabad; a guidare la protesta, Qazi Hussain Ahmed, presidente del Muttahida Majlis-i-Amal, la coalizione islamica anti governativa. In occasione della visita di Bush in Pakistan gli oppositori della linea filo-occidentale del presidente Pervez Musharraf stanno organizzando altre proteste in tutto il Paese.
AFGHANISTAN: Circa 2.000 studenti hanno manifestato scandendo slogan a favore di Osam bin Laden e Ayman al Zawahiri e minacciando di aderire ad al Qaida se l'Islam verrà insultato di nuovo.
INDIA: Un tribunale islamico di Lucknow, nello stato dell' Uttar Pradesh (nord), ha emanato una fatwa che condanna a morte il vignettista danese che ha disegnato le caricature del profeta Maometto. La corte ha emesso il decreto spiegando che nel corano è scritto che colui che infanga il profeta deve essere punito. Nello stesso Stato un ministro, Mohammad Yaqub Qureshi, aveva promesso l'equivalente di circa un miliardo di dollari per la testa del caricaturista danese.
IRAN: Durante una conferenza stampa, il ministro degli Esteri iraniano Manuchehr MottakiIl ha ricordato che il profeta Maometto rappresenta «la persona più santa per 1,5 miliardi di musulmani nel mondo».
ARABIA SAUDITA: A due mesi dalla sua nascita, il quotidiano saudita "Shams" ("Il Sole") è stato chiuso su ordine del ministro dell'Informazione saudita per aver riprodotto sulle sue pagine alcune delle famigerate vignette sul profeta Maometto. RUSSIA: Dopo 'Gorodskie Vestì a Volgograd, un secondo giornale, "Nash Reghion", è stato chiuso in Russia dalla proprietà perch ha osato pubblicare vignette con Maometto.
DANIMARCA: Il ministro degli esteri danese Per Stig Moeller ha accusato «forze estremiste» presenti soprattutto in Turchia e in Pakistan per le violente proteste contro la Danimarca per la pubblicazione delle vignette satiriche su Maometto.
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