ambiente e salute
Policoro ribadisce il no all’impianto per il biometano: il12 giugno nuova conferenza di servizi alla Regione
E’ il messaggio emerso durante l’assemblea pubblica organizzata dall’associazione civica «Difendiamo il territorio» per dire «no» al progetto di un impianto di produzione di biometano in via Ancona
POLICORO - Un progetto giusto nel sito sbagliato. E’ il messaggio emerso domenica sera, durante l’assemblea pubblica organizzata dall’associazione civica «Difendiamo il territorio» in piazza Eraclea, per dire «no» al progetto di un impianto di produzione di biometano in via Ancona. L’incontro sul tema «Quale futuro per il nostro territorio?», è stato molto partecipato perché i cittadini vogliono vederci chiaro e capire funzionamento, vantaggi e controindicazioni di questo impianto, proposto dalla «Policoro green società agricola Srl». Nei mesi scorsi il progetto ha avuto il via libera della Regione Basilicata, dopo una Conferenza di servizi convocata senza coinvolgere l’Amministrazione comunale, che ha chiesto e ottenuto la revisione del procedimento. La comunità locale intende essere coinvolta nel processo decisionale, perché l’impianto potrebbe avere un’indubbia utilità per il settore agricolo e l’equilibrio energetico regionale, a patto che sia realizzato in una zona meno antropizzata e meno utilizzata per produzioni agricole di qualità. Una volta a regime, la centrale sarebbe in grado di trattare 94mila tonnellate di prodotto in un anno, principalmente letame, tra serre di fragole e frutteti, dove insistono anche tante abitazioni rurali. Da questo contesto parte il «no» di residenti, associazioni di categoria e ambientalisti locali. Secondo Leonardo Persiani della Confederazione italiana agricoltori (Cia), l’impianto se correttamente collocato nel territorio regionale «sarebbe una risorsa -ha detto- ma in questo caso la zona scelta non è idonea, anche perché c’è un’altra centrale già finanziata a pochissima distanza e si verrebbe a creare un inutile doppione».
Secondo il comitato di Policoro è stato scelto un sito sbagliato: «Riteniamo che quell’area di contrada Acinapura non sia idonea per la localizzazione di una centrale -ha detto Francesco Acinapura dell’associazione civica- pensiamo che a livello regionale vada fatta una pianificazione sul territorio, per scegliere i luoghi dove meglio posizionare queste centrali, soprattutto come quella di Policoro che non sarebbe piccola ma di grandi dimensioni, e avrebbe tutte le caratteristiche di un impianto industriale». Per il mancato coinvolgimento del Comune di Policoro nell’iter autorizzativo, è stata riaperta la procedura fissando al 12 giugno il termine ultimo per presentare le osservazioni.
«Ci esprimeremo soprattutto in termini urbanistici -ha detto il sindaco Enrico Bianco- perché riteniamo il progetto non compatibile. Chiederemo, quindi, alla Regione di esercitare un controllo più attento e capillare, con la speranza di annullare l’autorizzazione già rilasciata».