lavoro
Matera, niente intesa per il Centro geriatrico al vertice in Prefettura
Il tentativo di conciliazione richiesto dalla Fials Matera dopo la messa in mobilità di tutti i rapporti lavorativi esistenti a partire dal 10 aprile
MATERA - Si è concluso con un nulla di fatto il tentativo di conciliazione richiesto dall’organizzazione sindacale Fials Matera in Prefettura, in seguito alla comunicazione della Società che gestisce la Rsa Centro geriatrico di Matera srl, di messa in mobilità di tutti i rapporti lavorativi esistenti a partire dal 10 aprile, a causa della mancata stipula del contratto di convenzione con il sistema sanitario pubblico.
Posizioni non allineate tra Asm, Rsa, e sindacato,e impossibilità di fare sintesi, hanno spinto il segretario provinciale della Fials Giovanni Sciannarella, a passare dalle parole all’azione, con l’annuncio di un sit- in di protesta davanti alla sede dell’Azienda sanitaria materana, il 3 aprile alle 12. «In quella data- dice il segretario- “saremo presenti con i lavoratori, attualmente trenta nella Rsa, preoccupati per il loro futuro occupazionale, e con i familiari e i garanti dei pazienti ricoverati nella struttura, preoccupati per l’imminente sospensione del servizio. Nel corso dell’incontro- prosegue- ho chiesto chiarimenti sul perché l’Asm e il Centro geriatrico non riescano ad arrivare alla stipula della convenzione, e come risposta ho ottenuto che l’Asm attende il riparto dei fondi da parte della Regione, e che una volta ricevuto il finanziamento, sarà necessario avviare un’apposita procedura di evidenza pubblica, secondo la direttive dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”. Motivazioni incettabili per il segretario provinciale Sciannarella che adesso spingerà le parti per arrivare alla sottoscrizione del contratto, e proverà tutte le strade per ottenere certezze.
«Il tempo stringe- dice- E la data del 10 aprile si avvicina. C’è un contratto pronto, deliberato, approvato e finanziato, ma non si comprende perché ad oggi siano cambiate le carte in tavola». Poi rincara la dose: «Ci sembra una presa in giro per i dipendenti e per i cittadini. Queste motivazioni non reggono». Sulle stesse posizioni anche i familiari e i garanti dei pazienti della struttura, che già nelle scorse settimane, hanno inviato una lettera all’Asm per esprimere rammarico «per come è stato gestito l’iter amministrativo, dalla fase dell’accreditamento alla fase della stipulazione della convenzione, che ancora oggi non è stata perfezionata per motivi non noti. Pertanto- dicono- ci rivolgiamo alle Autorità territoriali competenti, oltre che al Difensore Civico, affinché si possa trovare una soluzione alle annunciate dimissioni già anticipate a mezzo stampa dal legale rappresentante della struttura sanitaria».