pericolo inquinamento

Nel Materano scavi alla ricerca di fusti di rifiuti tossici

Redazione online

A Garaguso, le operazioni disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza

MATERA - A Garaguso (Matera) scavi - disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza - sono in corso in una cava d’argilla dismessa alla ricerca di fusti di rifiuti tossici. Gli scavi - di cui ha dato notizia la Tgr Basilicata - rientrano nell’ambito di un’inchiesta avviata alla fine del 2021. Oggi il sindaco di Garaguso, Francesco Antonio Auletta, ha disposto con un’ordinanza il divieto di transito nei pressi della cava che si trova in località Parata. I terreni - dove sono al lavoro Esercito, Carabinieri forestali e Vigili del fuoco - sono sotto sequestro da alcuni mesi.

«Non mi meraviglia affatto la notizia che l’autorità giudiziaria sia ritornata a scavare in Basilicata alla ricerca di quei veleni": lo ha scritto, in una nota, il presidente del Cestrim, don Marcello Cozzi. «Anzi alla luce di questa notizia - ha aggiunto - fra le tante cose ascoltate in quei lunghi colloqui con chi i veleni li ha cercati una vita intera e chi invece li ha sotterrati, mi vengono in mente le parole di Nicola Maria Pace, ex Procuratore Capo della Repubblica di Matera: 'Ricordati Marcello, quando si parla di rifiuti non si parla solo di 'ndrangheta ma di tanti altri poteri messi insieme, e tuttavia i rifiuti li trovi solo se li cerchì».
«Non potrò mai dimenticare - ha evidenziato don Marcello - le tante chiacchierate estive con Pace. Le vacanze a Filiano erano per lui un appuntamento fisso e così il nostro colloquio nella sua tavernetta era diventato ormai una consuetudine che si ripeteva puntualmente ogni anno. Ci confrontavamo, io imparavo da lui, e lui mi incoraggiava. Un giorno gli dissi dei colloqui che da un pò di tempo intrattenevo con Francesco Fonti, detto Ciccillo, ex boss della 'ndrangheta e collaboratore di giustizia, e delle perplessità che la magistratura ha sempre avuto sulle sue dichiarazioni soprattutto riguardo alle cosiddette 'navi a perderè. Ricordo che ad un certo punto Pace mi fermò e mi disse: 'Possono dire quello che vogliono, ma su quello che a me interessa è attendibilè. Mesi prima, in uno dei nostri tanti colloqui, Fonti mi aveva raccontato di quella volta che era stato portato in provincia di Matera a fare un sopralluogo in uno dei siti da lui indicati come luoghi dove sarebbero stati sotterrati rifiuti tossici, e mi diceva - ha concluso il presidente del Cestrim - perplesso del mancato ritrovamento».

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