La visita

Assemblea generale Province Italiane, presidente Mattarella a Lecce: «Non siano destinate al limbo, sono parte della Repubblica»

Prende parte alla cerimonia di apertura della 38esima plenaria al Teatro Apollo

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è giunto pochi minuti fa a Lecce dove prenderà parte alla cerimonia di apertura della 38/ma Assemblea generale delle Province italiane (Upi). 'Le Province, aperte al futuro', è il titolo dell’iniziativa che si svolgerà oggi e domani.

Un lungo applauso ha accolto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al suo ingresso all’interno del Teatro Apollo di Lecce, dove tra pochi minuti inizierà la cerimonia di apertura della 38/ma Assemblea generale delle Province italiane (Upi). Mattarella è stato accolto dal presidente della Regione Puglia uscente, Michele Emiliano e dalla sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone.

«Le province non possono essere destinate a un eterno limbo, sono parte della Repubblica». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando alla Cerimonia di apertura dell’Assemblea generale delle Province italiane (UPI). «Ci sono interrogativi che è necessario superare con organici interventi legislativi», ha aggiunto.

«Avete posto il futuro al centro del messaggio: è necessario farlo. Un’attenzione rivolta solo al momento contingente indebolisce visione e progettualita basandosi su una perenne condizione di mediocrità che produce forti limitazioni di efficacia. Le province hanno tittolo per pensare il futuro sono un’istituzione riconosciuta dai cittadini. Il sistema delle autonomie è un edificio armonioso». «La costituzione» indica che le province sono «enti autonomi con propri statuti, poteri, funzioni. Si tratta di previsioni che non possono essere accantonate». Lo ha detto il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, parlando alla Cerimonia di apertura dell’Assemblea generale delle Province italiane (UPI).
Le province, ha aggiunto il capo dello Stato, «vivono tuttora una transizione incompiuta» e rimangono le «incertezze sul ruolo delle province sull'esercizio dei compiti da assumere e questo incide sull'intero complesso delle autonomie con problemi evidenti di coordinamento e di efficacia».

«L'indebolimento in questi anni delle province, con lacune, attribuzioni incerte o contese, nonostante il generoso impegno degli amministratori locali, ha provocato una ricaduta sul soddisfacimento dei diritti dei cittadini e sui servizi, sulle potenzialità dei territori. È necessario intervenire con uno sguardo d’insieme e con animo repubblicano di unità, di cooperazione tra le istituzioni e, spero, tra parti politiche».

IL DISCORSO DI EMILIANO: GRAZIE PER IL SUO RUOLO DI GUIDA

«Signor presidente Mattarella, ben ritrovato in questo meraviglioso teatro. Conservo ancora nitido il ricordo del 3 febbraio 2017, il giorno della rinascita di questo luogo straordinario, restaurato e finalmente restituito ai cittadini dopo anni di attesa. In quell'occasione, come in tutti i momenti davvero importanti per la nostra comunità, lei c'era. Non ci ha mai fatto mancare la sua presenza, il suo sostegno, il suo incoraggiamento, il suo ruolo di guida che incarna i valori della Repubblica. E di questo, a nome di tutte le pugliesi e di tutti i pugliesi, la ringrazio sentitamente». Lo ha detto a Lecce, con emozione, il presidente uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel suo intervento alla cerimonia d’apertura della 38/ma Assemblea generale delle Province italiane (Upi), rivolgendosi al Capo dello Stato Sergio Mattarella, presente in Puglia per questo evento.
«La leale collaborazione, che deve sempre caratterizzare l'operato delle istituzioni nel perseguimento del bene comune, trova in questa giornata una delle sue espressioni più alte. La mia esperienza istituzionale, maturata negli ultimi vent'anni, mi ha insegnato - ha spiegato - che è proprio nella collaborazione tra i diversi livelli di governo — capace di superare differenze politiche e interessi particolari — che risiede la forza del nostro Paese».
«Conoscersi, confrontarsi, ragionare insieme: è così - ha aggiunto - che si fanno crescere non solo le nostre città, le nostre province e le nostre regioni, ma l’Italia intera».

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