L'approfondimento
La carrozza delle fiabe è una macchina gialla: a Lecce il «museo viaggiante» di Barbara regala sogni e sorrisi ed è virale su TikTok
Da giorni sui social gli utenti sono pazzi per questa Hyundai Atos, che tra peluche, adesivi e dettagli da favola sono un viaggio di colore e speranza per grandi e piccini
Da qualche settimana c'è una macchina che ha conquistato i social: gialla, tappezzata di rosa, piena di adesivi, peluche, tendine e dettagli da favola. Sembra uscita da un cartone animato, e invece è reale: gira per le strade di Lecce e la proprietaria, Barbara Pastore, l'ha trasformata in un piccolo museo viaggiante. Barbara, salentina doc., nella vita si occupa di assistenza agli anziani, e dietro a quella Hyundai Atos del 2002, sua da un paio d'anni, c'è un messaggio preciso: trasmettere ai giovani positività, speranza, coraggio di credere nei sogni e nella propria unicità.
«Guardandomi intorno ho visto quanto i ragazzi fossero bombardati da modelli sbagliati - racconta Barbara alla «Gazzetta» - Così ho pensato: perché non provare a mandare messaggi positivi in un modo diverso, creativo, che catturi subito l’attenzione?». Ha iniziato dipingendo piccole parti della carrozzeria gialla, scegliendo il rosa perché rappresenta serenità. Poi sono arrivati gli adesivi, lo sterzo, i sedili, i tappetini. E ogni angolo di questo scrigno ha una sorpresa: peluche, oggetti da principessa, tendine, persino un piccolo salottino sul retro. «Lì faccio il trucco alle bimbe, o le treccine quando i più piccoli si fermano. È un modo per regalare un sogno, ma anche una riflessione con gli adolescenti che mi chiedono "perché?"».
La stessa Barbara ha un figlio adolescente, che la aiuta a capire i bisogni della sua generazione: «Voglio che passi il messaggio che la diversità è una ricchezza. Ognuno di noi ha qualità speciali che gli altri non hanno. È questo il valore dell’unicità. E non faccio nulla di tutto questo per soldi, ma per regalare un sorriso e un messaggio positivo. Ho ricevuto anche apprezzamenti poco felici, qualcuno pensa che sia solo un vezzo estetico. Ma non ho bisogno, alla mia età, di fare qualcosa per pura apparenza. Dietro c’è un intento preciso: combattere con i colori e con la fantasia la negatività che ci circonda».
Stimolata anche dai nonnini che accudisce, che la incitano a non fermarsi, la manutenzione di questa straordinaria macchina è un continuo «work in progress»: «Sostituisco oggetti, ne aggiungo altri, li acquisto online. Spesso mi posiziono in piazza Mazzini, accendo la musica, e si avvicinano bambini e adulti. Questi ultimi cantano le canzoni delle fiabe, si emozionano. E in questo mondo storto, non c'è cosa più bella che regalare un momento felice».