L'iniziativa
Lecce, apre in città lo sportello contro odio e ingiustizie
Supporto psicologico e legale, orientamento al lavoro e ai servizi sanitari
Ha aperto i battenti a Lecce, nella sede dello Spazio sociale Zei in corte dei Chiaramonte, il primo centro antidiscriminazione della provincia. Si chiama L’Amara, in memoria della prima transessuale leccese, «La Mara» appunto, figura conosciuta e insieme segnata da discriminazioni ed esclusioni. Promosso da un’ampia Ats di associazioni con il sostegno dell’Unar (l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) e la collaborazione di enti pubblici e privati, il centro inaugurato martedì sera sarà uno sportello di ascolto, sostegno e orientamento per chi subisce violenze o esclusioni legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale. Il coordinamento del Centro ha sottolineato il valore del progetto in un contesto storico complesso: «La presenza del Cad “L’Amara” assume ancora più valore oggi, quando è fondamentale agire collettivamente anche nel nostro territorio per contrastare il clima di odio e violenza globale. Non si tratta solo di attuare strategie europee e nazionali, ma di dare voce e strumenti a una comunità che da beneficiaria passiva diventa parte attiva».
Il centro offrirà supporto psicologico, consulenza legale, accompagnamento al lavoro e orientamento ai servizi socio-sanitari, ma anche attività di sensibilizzazione e formazione rivolte a scuole, operatori e professionisti. Un’attenzione particolare sarà rivolta alle persone detenute, grazie alla collaborazione con Antigone. «Il carcere - ha spiegato la presidente Maria Pia Scarciglia - è un mondo pensato per gli uomini, poco attento ai bisogni delle donne e delle persone Lgbtq. Mancano dati e storie, e per questo il progetto è fondamentale: serve a supportare chi vive in condizioni di isolamento e stigma».
Sostegno convinto è arrivato anche dal Polo Biblio-museale di Lecce. «Accogliere le istanze del centro - ha affermato Mauro Marino - significa alimentare una politica culturale fondata sull’ascolto e sulla creazione di piccole comunità che scelgono di mettersi al servizio della città e del territorio».
Da Bologna, Antonio Lamparelli di Open Group ha ribadito l’importanza della rete nazionale: «Questo sportello rappresenta un passo concreto nella giusta direzione: un luogo sicuro e accogliente, dove ognuno potrà sentirsi ascoltato, tutelato, protetto. La lotta per i diritti civili è ancora in costruzione, ma iniziative come questa dimostrano che la comunità può e deve fare la differenza».
Con orari di apertura dal lunedì al venerdì (ore 9-13 e 15-19) e un servizio attivo anche via telefono e chat (379 1625246), “L’Amara” si propone come presidio stabile contro discriminazioni e violenze, restituendo centralità e dignità alle persone Lgbtqia+ e offrendo alla comunità intera uno spazio di dialogo e crescita condivisa.