Il caso

Porto Cesareo, gli abusivi invadono le zone protette: folli party in acqua non autorizzati

Fabiana Pacella

Fino a cento persone: tensioni con le forze dell’ordine che sono intervenute per attività di controllo e a seguito di segnalazioni

Feste in mare, musica a palla, dj, vocalist, cibo e alcol, nel cuore o a ridosso di zone protette, al largo di Porto Cesareo (Lecce).

C’è un’indagine in corso, con corredo di minacce alle forze dell’ordine, in alcune situazioni-limite e un’attività interforze di prevenzione che guarda già all’estate 2026.

Nessuna “stretta” sulla voglia della gente di divertirsi, ma un percorso necessario, dopo numerosi inviti alla ragionevolezza caduti nel vuoto, anzi gettati in mare e una guida sul divertimento rispettoso delle regole. Violate, molto spesso. Se con colpa o dolo è altra storia, da verificare nelle sedi opportune.

Un passo indietro è necessario.

Durante la stagione estiva, decine di imbarcazioni da diporto si sono ritrovate in mare, grazie a passaparola, chat e canali social dedicati. Una consuetudine mutuata dallo scorso anno e mutata in vero e proprio fenomeno.

I party non autorizzati in acqua, stando alle indagini, si organizzano ad hoc nel weekend, vi partecipano anche fino a 70-100 persone a bordo di numerose imbarcazioni, iniziano che è ancora luce e spesso si protraggono fino a sera inoltrata...

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