In città
Lecce, abitazioni da sopraelevare: i nodi «palazzacci» e oneri comunali
Scorrano: «Ambiente al sicuro, ma sui costi poco margine di manovra»
L’iter per poter costruire case più alte grazie agli incentivi volumetrici della legge regionale procede spedito, nonostante si siano scatenate polemiche velenose. Dopo l’approvazione in Consiglio della delibera, è il tempo delle osservazioni da inviare agli uffici comunali. Il passo successivo consisterà nella replica dei tecnici alle segnalazioni dei portatori d’interesse e, poi, ci sarà un ulteriore controllo formale della Regione Puglia. Poi si procederà alla valutazione ambientale strategica (per integrare considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi di sviluppo e migliorare la qualità decisionale complessiva). In ultimo, il provvedimento tornerà in Consiglio per la definitiva presa d’atto. Contemporaneamente, entro 180 giorni, dovrà essere varato il regolamento sugli oneri da pagare, ma potrebbero non esserci i margini per abbassare in modo congruo i costi.
Ieri l’assessore all’Urbanistica, Gianpaolo Scorrano, è stato costretto a tornare sulle questioni già accennate in Consiglio, perché le opposizioni hanno attaccato a suon di comunicati stampa: «Sono divisi al loro interno: i moderati chiedono di estendere il provvedimento e abbassare gli oneri per chi riqualifica le proprie abitazioni, mentre la sinistra di quella stessa coalizione mi chiede di restringere il campo di applicazione e di lasciare che gli oneri restino alti». Il Pd ci è andato giù duro con l’accusa rivolta alla maggioranza di preferire i palazzi alla città: «Hanno varato una variante urbanistica che apre la strada alla costruzione di decine, centinaia e forse ancora più palazzi simili a quello di via Nazario Sauro - ha scritto il gruppo Pd, insieme alla segreteria cittadina - Il provvedimento consente infatti, in maniera generalizzata nelle zone B e C della città, la possibilità di demolire e ricostruire con un bonus volumetrico del 35%, arrivando a realizzare edifici alti fino a 24 metri, senza verde, senza parcheggi e senza servizi. Elementi fondamentali per la vivibilità urbana vengono semplicemente monetizzati, invece di essere realmente garantiti». I democratici riprendono l’accusa fatta da Antonio Rotundo in Consiglio: «Si privilegia la rendita fondiaria a scapito della vivibilità, dell’ambiente e della salute della comunità». Poi, la sinistra insiste con la mancanza di partecipazione degli ordini professionali e della città nella redazione della delibera.
Ma su questo punto il sindaco Adriana Poli Bortone ha spiegato che si è dibattuto per un anno intero nelle commissioni e che ora la città può dire la sua con le osservazioni. Lecce città pubblica ritiene che con questa delibera si producano effetti distorsivi permanenti: «La maggioranza ha votato a favore di incrementi volumetrici a pioggia, anche nelle aree agricole, senza alcun criterio di gradualità o selettività, senza individuare aree della città più in sofferenza di altre e prevedendo ovunque le quantità massime previste dalla legge. Siamo davanti a una variante strutturale al Prg». I centristi dell’opposizione, invece, chiedono di inserire negli incentivi volumetrici alcune zone escluse e di individuare altre aree per il verde da incrementare in compensazione ai maggiori volumi dei palazzi, inoltre vorrebbero oneri più bassi.
Molto rumore per nulla, secondo Scorrano: «Sul piano casa precedente, che era molto più accessibile perché non prevedeva il doppio salto di categoria energetica, ci sono stati solo 37 interventi. Forse il piccolo abuso sarà facile sanarlo, ma sopraelevare non sarà semplice con i costi dell’edilizia schizzati in alto. Inoltre non ci sono molti margini per gli oneri con il bilancio ingessato. L’opposizione ci chiede di fare in poco tempo quello che non hanno fatto in 7 anni. I costi di monetizzazione non potranno essere abbassati di molto, perché le case sono aumentate di valore per metro quadrato e noi dobbiamo rendere conto di tutto. I moderati della minoranza ci hanno provato quando era al governo Salvemini, ma lui non ha voluto». Per le compensazioni sono state previste tre aree verdi da incrementare: campo Coni (già alberato), via Caduti di Nassirya, via Filippi e altre aree al confine con Surbo, in campagna. Troppo poco, secondo il capogruppo Lcp, Sergio Della Giorgia, che contesta le cartografie errate. «Fa il medico, sa leggere lastre e non documenti tecnici - replica Scorrano - È tutto in regola, sul piano tecnico e legislativo».