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Il procuratore Gratteri: «Come combattere il potere delle mafie, che sono "una cosa sola"... con certa politica»

Fabiana Agnello

In Puglia per il saggio scritto con Antonio Nicaso «Una cosa sola. Come le mafie si sono integrate al potere». Il 27 agosto a San Cassiano converserà con Mimmo Mazza, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno

«I politici senza scrupoli, non la classe politica nel suo complesso, tendono ad avvicinare i boss per accaparrarsi più voti possibili. Questo crea un legame diabolico, poiché le mafie non fanno niente per niente». Nicola Gratteri, procuratore capo della Repubblica di Napoli, preferisce non commentare nel dettaglio le ultime operazioni messe a segno nella città di Bari, limitandosi a dare una lettura generale alle parole pronunciate dal procuratore della DDA di Bari Francesco Gianella in occasione dell’audizione in commissione parlamentare Antimafia a Roma, quando ha espresso la propria preoccupazione su come il voto di scambio sia una delle tematiche più «preoccupanti» all’attenzione della procura barese. Tematica che sembrerebbe raffigurare un esempio di ciò che Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali, tra i massimi esperti di ‘ndrangheta nel mondo, raccontano, a quattro mani, nel saggio Una cosa sola. Come le mafie si sono integrate al potere, visto che ci riportano nel cuore oscuro della criminalità organizzata, svelandone i legami nascosti con i mercati finanziari e la politica e dimostrando come essi siano ormai diventati, appunto, «una cosa sola».

E in effetti, tornando a Bari, come ha sottolineato Giannella, su tre attività d’inchiesta svolte negli ultimi quattro anni, in due è stato contestato il reato 416 ter, ovvero proprio lo scambio elettorale politico-mafioso. «Al di là delle indagini, che spesso ricostruiscono solo una parte del fenomeno, devono essere i partiti a creare gli anticorpi, allontanando quegli esponenti disponibili a interloquire con le mafie. E mi spiego: se un politico chiede voti a mafiosi conclamati, senza alcun accordo di scambio evidente, questo non è reato. Ma certamente di fronte a questi comportamenti i partiti, nei quali militano questi soggetti, hanno argomenti per riflettere», prosegue il procuratore di Napoli.

Le mafie oggi sono vere e proprie imprese globali, capaci di gestire transazioni economiche complesse, nascondere i loro guadagni attraverso il riciclaggio e collaborare con grandi reti di criminalità internazionale. Si sono insinuate in molti settori chiave, quali la finanza, le energie rinnovabili, l’immobiliare e le grandi opere. E, a proposito di queste, degli ultimi giorni è un video condiviso dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, relativo ai lunghi tempi di attesa per i siciliani della traversata dello Stretto di Messina e la polemica sorta intorno alla realizzazione del ponte. «Ho sempre sostenuto che si dovrebbero interpellare calabresi e siciliani, che lamentano la carenza di infrastrutture di base, per sapere che cosa ne pensino. Ovviamente il rischio di infiltrazione delle mafie sussiste, come in ogni opera pubblica», sottolinea Gratteri.

Rimanendo nel Sud vi è fermento sulla risposta attesa al ricorso Cavallotti presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo (CEDU) riguardante la confisca preventiva di beni in Italia che coinvolge tanti imprenditori che sono stati privati delle loro aziende e delle loro stesse abitazioni seppure riconosciuti innocenti nel processo penale. «L’argomento è complesso. Posso dire che la Corte di cassazione ha stabilito che allorquando una persona sottoposta a misura di prevenzione venga assolta nel processo penale, che si celebra parallelamente, il giudice della prevenzione deve esaminare gli atti con enorme rigore per valutare se comunque il soggetto sia pericoloso. Se alla luce di questo giudizio, non ritiene che ricorrano i presupposti, deve restituire i beni, ove sequestrati. Quindi, il nostro sistema è già di per sé rigoroso. Aspettiamo le decisioni della CEDU», conclude il procuratore.

Nicola Gratteri questa sera alle 20.30 presenterà Una cosa sola in Piazza Orazio a Venosa, nel potentino, in occasione del festival Borgo d’Autore, promosso dall’associazione «Il Circo dell’Arte». A moderare l’incontro sarà Giuseppe Romaniello, dirigente dell’Unità di direzione servizi alla Persona del comune di Potenza. Appuntamento, poi, a Fasano (Brindisi) il 24 agosto, in piazza Mercato vecchio alle 19.30, ultima tappa della rassegna «LibriAmo…tra gli ulivi», dove dialogherà col giornalista Angelo Perrino. Il 27 agosto alle 21.30 sarà a quindi a San Cassiano (Lecce): parteciperà alla seconda edizione di «Futura-Dialoghi sulla democrazia». Converserà con Mimmo Mazza, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno. Introdurrà Salvatore Ciriolo, consulente politico al Parlamento europeo. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il comune di San Cassiano, associazione Disorganizzati e Libreria Idrusa, con il supporto di Zca Consulting.

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