Il caso
Appalti pubblici truccati, concessi i domiciliari al sindaco di Ruffano ma manca il braccialetto e resta in cella
Antonio Rocco Cavallo era stato arrestato lo scorso 13 marzo con altri due primi cittadini salentini nell’ambito dell’inchiesta della Gdf su un presunto sistema corruttivo
LECCE - Ha lasciato il carcere il sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo, arrestato lo scorso 13 marzo con altri due primi cittadini salentini nell’ambito dell’inchiesta della Gdf su un presunto sistema corruttivo tra imprenditori, amministratori e tecnici finalizzato all’aggiudicazione di appalti pubblici. Il gip Stefano Sala, con parere favorevole del pm, ha concesso a Cavallo gli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico, ritenendo che si siano attenuate le esigenze cautelari.
Cavallo lo scorso 17 marzo si è dimesso dalla carica. Il 25 marzo il Tribunale del Riesame discuterà la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare avanzata dai difensori di Cavallo, gli avvocati Luigi Cavallo e Giancarlo Sparascio. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati arrestati e messi ai domiciliari i sindaci di Sanarica, Salvatore Sales, e di Maglie, Ernesto Toma, quest’ultimo insieme al suo vice, Marco Sticchi.