i numeri

Incidenti sul lavoro, a Lecce va la maglia nera: aumentano anche i casi mortali

Salvatore Ciriolo

Boom di malattie professionali. Anmil, il presidente Corvaglia: «Fenomeno drammatico ma ancora sottovalutato»

LECCE - Infortuni sul lavoro e «morti bianche» in aumento a Lecce e provincia. A confermare la tendenza al peggioramento è il numero delle denunce di infortunio registrate nei dati ufficiali dell’Inail, rielaborati dall’Anmil (Associazione nazionali mutilati e invalidi del lavoro), relativi al primo quadrimestre del 2024, confrontati con l’analogo periodo dello scorso anno.

Se da gennaio ad aprile 2023 sono stati denunciati 1.342 infortuni complessivi, nei primi quattro mesi di quest’anno gli infortuni sono saliti a 1.484, con un incremento del 10,6 per cento. Una percentuale, peraltro, ben superiore rispetto a quella regionale, dove l’incremento medio è stato del 5,3 per cento (da 8.608 a 9.068 segnalazioni), e a quella nazionale che, invece, ha evidenziato un incremento pari al 3,6 per cento.

Per quanto concerne, invece, gli infortuni mortali denunciati nel medesimo periodo, a livello nazionale l’incremento è minimo, da 264 a 268, in Puglia si è passati da 13 a 20 unità, mentre nel Leccese il balzo è stato molto più consistente, considerato che rispetto all’unico incidente mortale sul lavoro dello scorso anno, quest’anno, nel periodo di riferimento, si è raggiunta quota quattro infortuni con conseguenze letali.

Ma il vero boom registrato a Lecce e provincia riguarda le denunce per malattia professionale, che dalle 446 protocollate all’Inail lo scorso anno, sono passate alle 709 di quest’anno, con uno sviluppo del 59 per cento. La percentuale, in questo caso, risulta essere decisamente al di sopra del 26,9% di incremento nazionale e del pur consistente 49,1% di quello regionale, dove Lecce è seconda soltanto a Brindisi (dove si è raggiunto il 65,7 per cento).

La notevole crescita del numero di istanze inerenti alle malattie professionali testimonia una maggiore presa di coscienza sul diritto alla salute da parte dei lavoratori, favorita anche dall’attività da qualche anno intrapresa dagli organismi associativi operanti sul territorio.

A tal proposito, nei giorni scorsi sono state rinnovate le cariche dell’Anmil, con la conferma di Antonio Corvaglia alla presidenza territoriale di Lecce e al consiglio nazionale dell’associazione; il ruolo di vicepresidente della sede leccese dell’Anmil, invece, è stato assegnato a Cosimo Moscagiuri, mentre i nuovi consiglieri territoriali sono Antonio Capodieci, Cosimo Leo, Claudio Magnolo, Salvatore Mega e Fausto Polimeno.

Antonio Corvaglia si accinge a proseguire il suo lavoro con rinnovato impegno, stante il persistere (anzi i dati mostrano un preoccupante aumento) del fenomeno degli incidenti, anche mortali, sul lavoro.

Subito dopo la riconferma alla carica di presidente di Anmil Lecce, Corvaglia ha sottolineato: «Oggi come ieri non è accettabile morire di lavoro, ma da quanto emerge dai dati Inail sembra che nulla cambi nonostante la tecnologia, la consapevolezza e le norme stringenti. Come presidente Anmil territoriale, in comune accordo con il consiglio - ha chiosato il massimo responsabile dell’associazione di via Don Bosco - mi impegnerò con tutte le mie forze affinché si mettano in pratica azioni precise e strategiche che riescano a incidere su un fenomeno troppo sottovalutato, ma che ricade fortemente sul paese, quale la scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro, e su quelle - ha concluso Corvaglia - che sono le tutele sempre più ridotte e inique di coloro che si infortunano o contraggono una malattia professionale».

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