Tradizioni
Novoli ritrova la sua Fòcara: stasera si rinnova in magia l’antichissimo rito del «fuoco buono»
Da oltre 300 anni, nella notte dedicata a Sant’Antonio Abate, l’accensione della pira davanti a una folla sterminata
NOVOLI - Un paese intero oggi si è svegliato sapendo che stasera il fuoco buono sarà acceso ancora una volta, come ogni anno, nella notte dedicata a Sant’Antonio Abate e al rito passato di mano in mano insieme alle fascine di legna da ardere, generazione dopo generazione, una dentro l’altra come le case che a queste latitudini sono uteri e si aprono sulla piazza. Novoli lo sa, così come il resto di un Salento che tenta di non perdere del tutto quell’identità culturale partecipata dalle comunità che si danno il cambio nei decenni e i cui numi tutelari sono padri, madri, nonni, anonimi custodi di un calendario che è figlio di un gesto antico, un canto minore offerto per propiziare i doni del raccolto, esorcizzare le paure nate dall’aver lavorato la terra e conosciuto il lato oscuro di una natura che sa farsi matrigna.
Un fuoco ci vuole, nel 2024 come nel ‘900 e prima ancora, quando la Fòcara di Novoli non era ancora lo spettacolo di adesso, quando portava in nuce la potenza di un sogno lucido collettivo che in questi giorni ha innescato il meccanismo dei grandi eventi. Intorno a questo fuoco devozionale, non possono mancare i musicisti, le voci che portano altra linfa vitale nel cerchio ancestrale costruito intorno alla pira monumentale e che, dopo l’accensione ufficiale in programma stasera con il più classico degli incipit pirotecnici, vedrà sul palco dei concerti anche un giovane cantautore, nato e cresciuto a Novoli e tornato da Milano per riportare le sue canzoni a casa, Riccardo Roma in arte Dimaggio: «Da novolese, il senso del concerto di stasera ha un significato profondo. Sono cresciuto aspettando l’accensione della Focara e, anche adesso che vivo lontano dal Salento, il rito del fuoco buono è un richiamo, un legame di sangue con la mia terra. Poter vivere questa edizione insieme agli altri artisti ospiti è una preghiera esaudita».
Sedici treni speciali sono stati messi a disposizione dalle Ferrovie Sud-Est sulla direttrice Lecce-Novoli oltre ai diciassette ordinari a supporto del viaggio dei pellegrini che risponderanno alla chiamata della festa. Il monumento d’arte contadina si rinnova da oltre 300 anni nei suoi 25 metri di altezza e 20 metri di diametro e stasera, grazie ai 100 volontari e ai maestri costruttori, i pignunai depositari di una tecnica segreta, che hanno intrecciato oltre 100 mila fascine di tralci di vite recuperati dalla rimonda dei vigneti, sarà luce nelle ore più oscure.