la polemica

Unisalento, ok del Senato all’aumento delle tasse

Pierfrancesco Albanese

Previsti ritocchi fino a 390 euro. Link e Udu: «Scelta inaccettabile»

LECCE - Si va verso l’aumento delle tasse in Unisalento. Il primo passo è stato compiuto ieri con l’ok del Senato Accademico alle modifiche inerenti al modello di tassazione studentesca: in su le imposte per fasce di reddito, facendo salva la no tax area ferma a 25 mila euro. L’aumento è dunque previsto per scaglioni: per redditi superiori a 26mila euro tasse a 890 euro a fronte dei precedenti 722; con Isee di 32.000, invece, tasse a 1.300 euro a fronte di 1.055; con redditi di 40mila euro tasse a 1.850 euro a fronte dei precedenti 1.500; dai 50mila euro, 1.930 anziché 1.580; dai 60mila euro si passerà a 2.010 euro a fronte di 1.660; dai 79.000 in su, tassazione a 2.925 a fronte dei precedenti 2.535. Contrari in senato tutti i rappresentanti studenteschi; astensione di Adi – sigla dei dottorandi, a favore, invece, si sono pronunciati i docenti e i direttori di dipartimento.

L’ultima parola spetta ora al Cda: non c’è ancora la data, ma la riunione è attesa tra fine maggio e inizio giugno. Poi sarà ok definitivo. Sul piede di guerra i sindacati studenteschi, che già da settimane hanno fatto quadrato attorno al rischio – paventato a più riprese e da diverso tempo dall’amministrazione dell’università – di rivedere al rialzo le imposte universitarie. Come confermato dal voto di ieri in Senato, che avvicina l’aumento per scaglioni delle tasse. «Sono passati ormai poco meno di due anni da quando l’Amministrazione, nonostante tutti i vari tentativi di interlocuzione e la nostra opposizione negli organi del Senato Accademico e del CdA a qualsiasi aumento delle tasse, ha deciso di innalzare in maniera ingiustificata il sistema di tassazione», commenta Link Lecce.

«Già allora – spiega Alessio Chiriatti, senatore e delegato alla tassazione di Link - abbiamo denunciato l’inadeguatezza del sistema di tassazione. Abbiamo ricordato la situazione che la componente studentesca, soprattutto del meridione, sta vivendo: rincari soprattutto energetici, questione abitativa e scarsa qualità dei servizi come quello dei trasporti e degli spazi».
Dello stesso avviso Rachele Savina, senatrice e membro dell’esecutivo della associazione. «Riteniamo inaccettabile – dice - la posizione politica assunta dall’Amministrazione, che ancora una volta va a gravare sulle tasche degli studenti per aumentare gli introiti dell’Ateneo, portando avanti una narrazione falsa fatta di giustificazioni e sostenendo che il sistema di tassazione non si sarebbe effettivamente innalzato. La gratuità del diritto allo studio è necessaria a garanzia di una formazione accessibile a tutti e tutte».

Critiche anche da Udu. «Non possiamo accettare di ritrovarci, dopo due anni, ad affrontare una modifica del sistema di tassazione. Soprattutto di un sistema che mira, ancora una volta, all’aumento delle tasse pagate da studenti e studentesse e ad incidere sulla situazione economica di ognuno», il commento. «Con il nuovo sistema – aggiungono - si denota un aumento che parte da 155,55€ per arrivare ad oltre 390€ per ogni fascia. In un’Università pubblica, in cui i disservizi sono maggiori dei servizi offerti, crediamo che sia necessario apportare migliorie su quanto viene offerto dall’Università prima di poter aumentare le tasse, a due anni dall’ultima sfavorevole modifica in tal senso».

«Noi – aggiunge Laura Piccirillo, Senatrice Accademica per Udu - faremo del nostro meglio per bloccarne la realizzazione anche nel Cda. A seguito delle proteste in Commissione Bilancio e in Senato Accademico, si attenderà la seduta del Consiglio di amministrazione per continuare, a gran voce, a sottolineare le enormi problematicità del sistema proposto».

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