Solidarietà

Studenti leccesi leggono Il Piccolo Principe ai bimbi ricoverati al Fazzi

Il progetto è stato promosso dall’associazione Tria Corda

LECCE - Nell'ambito del progetto “Leggi tu, che leggo anch’io”, giunto alla sua seconda edizione e organizzato dall'associazione Tria Corda, un gruppo di studenti delle scuole superiori, appositamente selezionati e formati da Ippolito Chiarello, attore e regista professionista, hanno allietato i piccoli pazienti ricoverati nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce con la lettura ad alta voce e teatralizzata del Piccolo Principe di A. Saint Exupery.

Un progetto diviso in due fasi il cui obiettivo è l’umanizzazione delle cure dei bambini ricoverati in ospedale e, in particolare, il loro benessere durante la degenza. L'associazione Tria Corda in qualità di aderente al Patto Locale della Lettura della Città di Lecce, è partner del Comune nell’ambito del progetto diviso in due fasi e presentato e vinto dall’Ufficio Cultura del Comune per il bando CEPELL relativo a “Città che Legge 2020 - Realizzazione di attività integrate per la promozione del libro e della lettura”. La prima, come sopracitato, riguardava gli studenti leccesi delle superiori, la seconda fase - invece - si è svolta mercoledì 10 maggio, giorno in cui gli studenti delle terze e quarte classi del Liceo Scientifico “C. De Giorgi”, Liceo Classico “G. Palmieri, Istituto Tecnico “G. Deledda”, I.I.S.S. “Galilei-Costa-Scarambone”, si sono recati all’ospedale Vito Fazzi di Lecce per narrare i racconti del “Piccolo Principe” di A. Saint Exupery. ai piccoli degenti di tre reparti del futuro Polo Pediatrico del Salento (Oncoematologia pediatrica, Pediatria e Chirurgia pediatrica).

Prima delle letture, il dottor Paolo Colavero, psicologo del reparto di Oncoematologia pediatrica del “Fazzi”, si è intrattenuto con i ragazzi per prepararli ad un incontro consapevole con i bambini ricoverati in ospedale. La lettura animata diviene così uno strumento raffinato per acquisire conoscenze, ma anche un’occasione di condivisione e di espressività personale e di gruppo. Il progetto di lettura – ideato e promosso da Tria Corda – era già stato realizzato nel 2019 seguendo lo stesso format, ma con modalità differenti a causa del Covid. Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale della Asl Lecce Stefano Rossi: “I progetti avviati da Triacorda offrono un contributo rilevante in termini di umanizzazione e di qualità delle cure dedicate ai piccoli pazienti. I bambini vengono accolti in un luogo dal volto umano, con tempi scanditi non solo da terapie e medicine ma anche da momenti culturalmente ricchi e stimolanti, costruiti insieme agli studenti delle scuole superiori aderenti. La lettura diventa un ponte con ‘il fuori’ e un’occasione per discutere, confrontarsi, scoprire pezzi di mondo e coltivali al rientro a casa. Ringrazio Triacorda e le associazioni coinvolte, per averci donato questi progetti in ambiti nevralgici per i servizi ospedalieri dedicati ai nostri piccoli pazienti”.

“E’ un progetto – sottolinea Fabiana Cicirillo, assessore alla Cultura del Comune di Lecce - che mette al centro il potere di coinvolgimento della lettura ad alta voce. Una lettura intesa sia come strumento di evasione dalle condizioni della malattia e della degenza, sia come forma terapeutica, in quanto aiuto e sostegno nella comprensione delle proprie emozioni. Non è a caso la scelta del Piccolo Principe di Antoine  Saint-Exupéry. Fra i tanti progetti di lettura che abbiamo realizzato in questi anni – conclude Cicirillo - è forse il più significativo perché rivolto a piccoli lettori che vivono la malattia e l'ospedalizzazione e per questo ancora più fragili e che necessitano di un'attenzione ulteriore. È bello per me pensare che attraverso l'azione amministrativa sia possibile donare un piccolo, piccolissimo sorriso ad un bimbo che soffre una condizione di difficoltà”. Per il presidente di Tria Corda, Antonio Aguglia “comprensione, ascolto, empatia: sono i tre aspetti fondamentali che accompagnano un percorso virtuoso - come quello ideato e promosso dalla nostra Associazione - che punta all'umanizzazione delle cure".

"L'obiettivo è quello di mettere al centro i piccoli pazienti, per provare ad attenuare le difficoltà e i disagi che quotidianamente incontrano durante il loro ricovero in una struttura ospedaliera. Significa aver cura e prestare attenzione al bambino nella sua totalità. I nostri progetti sono orientati soprattutto a guardare ai suoi bisogni psicologici e relazionali al fine di migliorare la sua qualità di vita”.

“L’elemento più importante di questa esperienza entusiasmante – spiega l’attore e regista teatrale Ippolito Chiarello - è la possibilità che degli adolescenti possono incontrare dei bambini in difficoltà e attraverso la lettura riuscire a stabilire un contatto. Una lettura viva che diventa incontro e che diventa invito anche a leggere. Insomma, il libro e l’incontro come cura”.

“Le attività – aggiunge Antonietta Rosato dell’associazione Fermenti Lattici - rientrano in “Titoli di viaggio - Itinerari di lettura ad alta voce" il progetto guidato dalla nostra associazione e realizzato con il finanziamento del Centro per il libro e la lettura’. Titoli di viaggio nasce per mettere in rete diverse realtà del territorio con l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce in contesti di fragilità sociale, innescando processi generativi e di partecipazione comunitaria”.

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