Nel leccese

Martano, avrebbe convinto l’amico disabile a dargli soldi: nei guai

Redazione Lecce

Un 36enne è accusato di circonvenzione d'incapace. Il 28 settembre l’udienza davanti al gup

MARTANO - Secondo l’accusa, avrebbe «manipolato» l’amico per fargli richiedere finanziamenti e sottrargli in più occasioni ingenti somme di denaro. E, particolare ancora più grave, lo avrebbe fatto, approfittandosi di un soggetto affetto da lieve disabilità.

Per questo un 36enne di Martano è accusato del reato di circonvenzione di incapace e la Procura di Lecce chiede di processarlo. La richiesta arriva dal pubblico ministero Massimiliano Carducci, titolare dell’inchiesta. Ed è stata già fissata la data del primo dibattimento: il prossimo 28 settembre le parti compariranno davanti alla giudice per l’udienza preliminare Giulia Proto.

In base alle indagini condotte dalla Procura, in più occasioni, dal maggio del 2014 al gennaio del 2019, il 36enne di Martano avrebbe convinto l’amico, un 46enne - anche lui di Martano - ad accendere tre finanziamenti per un totale di 48mila e 400 euro. Di quel denaro l’imputato avrebbe poi trattenuto somme per complessivi 19mila 650 euro. Denaro utilizzato per effettuare una serie di acquisti e per sistemare un’imbarcazione che, secondo accordi verbali, i due avrebbero dovuto gestire insieme da “soci”.

Tutto sarebbe iniziato il 14 maggio del 2014, quando la presunta vittima sarebbe stata indotta a sottoscrivere un primo finanziamento di 15mila e 400 euro necessari ad aggiustare l’imbarcazione, da usare insieme. Il mese successivo, la presunta vittima avrebbe consegnato, in contanti, 9mila e 400 euro al 35enne imputato. Secondo l’accusa, l’accordo era che la restituzione dei soldi alla società finanziaria sarebbe stata effettuata, pagando le rate a metà, come se fossero in società.

Poi altri episodi contestati: il 22 febbraio del 2015 la vittima sarebbe stata convinta ad acquistare una nanetta per il motore al prezzo di 150 euro; nel settembre del 2015, sarebbero stati sborsati ulteriori 180 euro per la riparazione del motore della barca; da settembre del 2015 ad ottobre del 2016, sono stati pagare altri interventi sulla barca per 1000 euro; il 5 ottobre del 2017, ulteriori 254 euro alla Lega Navale Italiana per l’ormeggio della barca nel porto di Otranto; il 19 giugno del 2017 fu sottoscritto un altro finanziamento presso l’ufficio postale di Martano per 15mila euro, dei quali 4mila erano stati consegnati all’imputato dalla persona offesa come contributo per l’acquisito di una seconda barca; nei primi mesi del 2018, altro finanziamento per 18mila euro; e ancora 2mila e 500 euro per l’acquisto di un motore Mercury Optimax; il 18 gennaio del 2019, ennesimo finanziamento presso l’ufficio postale di Martano per 24mila e 500 euro, di cui 2mila e 500 euro consegnati dalla vittima.

Nell’udienza di settembre, l’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Milli, potrà difendersi dalle accuse. Mentre la presunta vittima e i suoi familiari potranno costituirsi parte civile con l’avvocato Enrico Gargiulo.

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